Enrico Galiano: “Scegliere la scuola a 13 anni? Assurdo. Orientamento è capire chi sei, non che lavoro farai”
Lo scrittore e docente, Enrico Galiano, su La Nazione, commenta la proroga delle iscrizioni scolastiche (dal 21 gennaio al 10 febbraio, le nuove date), sottolineando l’assurdità di chiedere a un tredicenne di decidere il proprio futuro.
“Fa sorridere che nell’età in cui devono ancora chiedere il permesso per andare in bagno siano chiamati a prendere una decisione così importante”, ironizza Galiano. L’insegnante critica il peso eccessivo dato alla scelta della scuola superiore in Italia, a differenza di altri paesi come gli Stati Uniti, dove l’high school è uguale per tutti e la specializzazione arriva all’università.
“Orientamento è capire chi sei, non che lavoro farai”
Galiano ridefinisce il concetto di orientamento scolastico: “Non vuole dire che ti dico dove andare. È un modo per dirti chi sei, non che lavoro farai”. Secondo l’insegnante, la scuola dovrebbe aiutare i ragazzi a capire cosa vogliono dalla vita, ascoltando la propria vocazione, “il sussurro che ti chiama a sé”, piuttosto che inseguire talenti imposti dai genitori.
L’importanza delle materie umanistiche
In un futuro incerto, Galiano rivaluta le materie umanistiche, che allenano il “muscolo del pensiero astratto indispensabile per stare a galla”. “Già adesso il lavoro non si cerca ma si inventa”, afferma l’insegnante, prevedendo che in futuro il successo lavorativo non dipenderà dai curriculum, ma dalla capacità di pensiero critico e adattabilità. Galiano, infine, rivendica il diritto al ripensamento e alla possibilità di cambiare strada, anche abbandonando percorsi scolastici imposti, per seguire la propria vocazione.