Emilia Romagna, Castaldini (FI): “Per evitare nuova chiusura nelle scuole ho proposto tamponi rapidi ogni 14 giorni nelle scuole superiori. Il Pd ha detto no”

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In Emilia-Romagna il Pd stoppa in Regione la proposta di avviare una campagna di screening di massa nelle scuole utilizzando i tamponi rapidi in autosomministrazione. La consigliera regionale e capo gruppo di Forza Italia dell’Emilia-Romagna, Valentina Castaldini, è intervenuta in merito con l’obiettivo di “aiutare le scuole” ora che anche le superiori hanno riaperto per effetto della pronuncia del Tar.

“Temo che la scuola, se dovessimo finire in zona rossa, possa chiudere nuovamente. Nottetempo ho pensato e presentato una risoluzione oggi in Aula per utilizzare i tamponi rapidi, già in dotazione della Regione, per lo screening nelle classi delle scuole superiori. Ma la maggioranza ha preferito non discuterla e non votarla. Le scuole così richiuderanno. L’ennesima scelta incomprensibile che sarà un macigno per le giovani generazioni”.

E ancora: “Ho proposto che i tamponi rapidi per autodiagnosi, che oggi vengono effettuati in farmacia, fossero fatti direttamente sui banchi di scuola. Non serve personale, non ci sono spese, non ci sono rischi. Così ho portato nottetempo, perché la politica deve far questo e può farlo, una risoluzione in Aula. Avrei dovuto aspettare la prossima Assemblea Legislativa con le scuole, probabilmente nuovamente chiuse? L’ho fatto e lo rifarei perché lo dedico a tutti quegli studenti delle scuole superiori che non possono tornare nella loro cameretta, ammesso che le abbiano seguite le lezioni, davanti a uno schermo per seguire le lezioni a distanza”.

Poi aggiunge: “Bene oggi la mia proposta è stata quella di effettuare uno screening all’interno delle classi delle scuole superiori con i tamponi rapidi già acquistati dalla Regione, ben 2 milioni, di cui sono stati utilizzati ad oggi solo 98.076, e ne restano 1milione e 900mila che possono servire ai 190mila studenti degli istituti superiori emiliano-romagnoli Come? Per uno screening in classe ogni 14 giorni. E calcolatrice alla mano: ne basterebbero fino alla fine dell’anno scolastico. Senza dimenticare che oltre al costo del test, fornito dalla Regione, viene riconosciuto un contributo di 16,76€ per ogni test effettuato in farmacia, cifra che si potrebbe utilizzare per la gestione degli screening in autodiagnosi all’interno delle scuole. Ma evidentemente la sostanza non conta quanto la forma per la maggioranza della Giunta Bonaccini e così sono stata picchiettata per aver presentato solo stamattina una risoluzione che poteva essere discussa e votata, ma così non è stato”.

Infine: “Un macigno, un altro, sul futuro sociale, psicologico e culturale delle nostre giovani generazioni. Una scelta incomprensibile cui ha dato voce il PD regionale. Non mi fermerò e farò in modo che questa soluzione, non solo possa essere discussa e votata, ma che possa essere un modello come questa Regione molte volte crea spiragli positivi”.

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