Emergenza freddo a scuola: alunni pranzano a mensa con i giubbotti

A Pordenone, non si arresta l’emergenza freddo nelle aule presso la scuola primaria Grigoletti, dove i problemi all’impianto di riscaldamento ha costretto gli alunni ad indossare il giubbotto durante il pranzo a mensa.
La vicenda viene raccontata da Il Gazzettino e la denuncia arriva dal segretario locale del PD: “Tuttora, nella mensa della scuola, il riscaldamento è guasto o non funzionante, costringendo i bambini a pranzare con i giubbotti”.
I problemi sono iniziati la scorsa settimana, il 30 gennaio, quando a causa di un guasto alla caldaia gli alunni sono stati costretti a tornare a casa.
Emergenza freddo nelle aule
L’emergenza freddo nelle aule è sicuramente un tema molto importante, specialmente quest’anno dove le segnalazioni di istituti con problemi al riscaldamento sembrano essere aumentati rispetto agli anni precedenti.
Si tratta di un problema che riguarda indistintamente tutto il territorio nazionale, con aule al gelo da Sud a Nord. Chiaramente la natura dei problemi tecnici sono diverse, anche perchè sono diversi i contesti. Tuttavia, i dati di Cittadinanzattiva fanno riflettere sul fenomeno.
In Italia gli edifici scolastici statali sono oltre 40mila, e tra questi circa 35mila risultano dotati di impianti di riscaldamento, secondo quanto dichiarato dagli enti proprietari. Questo significa che, in media, poco meno del 90% degli edifici scolastici dispone di un sistema di riscaldamento funzionante o dichiarato tale.
Tuttavia, per circa il 10% degli edifici scolastici (oltre 4mila scuole), l’informazione relativa alla presenza o assenza dell’impianto non è disponibile. E la presenza di impianti di riscaldamento, come abbiamo visto, non garantisce il reale e corretto utilizzo degli stessi, dato che i problemi legati alla manutenzione lascia spesso e volentieri le aule al gelo.
A gestire queste situazioni complicate sono i DS prima di tutto, come ha spiegato la presidente ANDIS Paola Bortoletto nel corso di un‘intervista a Orizzonte Scuola: “Intanto il primo aspetto da evidenziare è che noi gestiamo la scuola ma non siamo i proprietari. Chi fa i contratti di gestione degli impianti è l’ente locale”.
“Noi come dirigenti – prosegue – segnaliamo in anticipo rispetto a quelle che sono le scadenze. E ricordiamo di intervenire proprio in funzione di un regolare svolgimento delle attività didattiche”.
La presidente Andis ha concluso: “I fondi sono quelli che sono. La situazione è pesante, bisogna ammetterlo. Per questo è necessario rinnovare il patrimonio di edilizia scolastica. Già iniziato col Pnrr ma ancora è una goccia nel mare”.