Emendamenti approvati sulle assunzioni dei docenti di religione, Ruscica (Snadir): “Nessuna novità sostanziale”

Gli emendamenti 4.48 e 4.49 al Decreto Legge 25/2025 avevano inizialmente fatto discutere per la proposta di eliminare, nei commi 1 e 2 dell’articolo 1-bis della legge 159/2019, il riferimento alle “procedure autorizzatorie” previste dall’articolo 39 della legge 449/1997.
Una modifica che, se approvata nella versione originaria, avrebbe potuto generare rilievi da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Corte dei Conti, oltre a possibili profili di incostituzionalità per violazione dell’articolo 81 della Costituzione. Proprio per evitare questi rischi, segnala lo Snadir, la proposta è stata rapidamente rivista in Commissione.
La riformulazione in Commissione: nessuna deroga, solo un chiarimento
Nel corso della seduta del 15 aprile, la relatrice Tiziana Nisini (Lega) ha dato parere favorevole agli emendamenti, a firma Sasso e Amorese, a condizione che venissero riformulati. Il nuovo testo stabilisce che “per l’anno scolastico 2025/2026 le assunzioni dei docenti di religione cattolica sono effettuate per un numero pari a quello dei posti banditi con il concorso ordinario e con la procedura straordinaria, tenendo conto delle assunzioni già autorizzate per l’anno scolastico 2024/2025, nel limite dei posti vacanti e disponibili”. La Commissione ha approvato la riformulazione il giorno successivo. Di fatto, la disposizione si limita a ribadire quanto già previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/2019, senza introdurre deroghe o novità rispetto al quadro normativo vigente.
Nessun aumento di posti: la reazione dei sindacati
Dal punto di vista tecnico, la norma approvata non modifica la disciplina delle assunzioni: resta il vincolo dei posti vacanti e disponibili e il rispetto delle procedure autorizzatorie previste dalla legge, fondamentali per il controllo sulla sostenibilità finanziaria e la programmazione delle assunzioni nel pubblico impiego. Il contingente complessivo di 6.428 assunzioni (4.500 tramite procedura straordinaria e 1.928 tramite concorso ordinario) rimane invariato. “Molto rumore per nulla– commenta Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir e presidente FGU – La norma approvata non amplia i posti, non anticipa le assunzioni, né deroga ai vincoli di bilancio. È una sorta di chiarimento normativo, probabilmente più utile in chiave comunicativa che sotto il profilo giuridico e di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Piuttosto sarebbe stata cosa più utile presentare un emendamento che effettivamente offrisse una risposta definitiva al precariato nell’insegnamento della Religione cattolica, aumentando i posti dell’organico di ruolo dall’attuale 70% al 95%. Questo si chiama emendare per migliorare. Non altro”.