Ema Stockholma: “Ho subito violenza da bambina, fingevo persino di avere scuola nei giorni festivi”

Ema Stokholma ha condiviso con Silvia Toffanin, nel salotto di Verissimo, il racconto di un’infanzia difficile, segnata da violenza domestica e difficoltà economiche.
“Mia madre era una donna sola, con molti problemi psicologici ed economici. C’era tanta violenza nella mia infanzia”, ha confessato la conduttrice radiofonica. Da bambina, arrivò a considerare la violenza un linguaggio normale, tanto da comportarsi da bulla a scuola. “Pensavo che per far ridere i miei amichetti dovessi far soffrire qualcuno”, ha ammesso, sottolineando però di aver presto capito l’errore. Per sfuggire alla situazione familiare, lei e suo fratello fingevano persino di avere scuola nei giorni festivi.
Il rapporto con i genitori e il perdono
Il rapporto conflittuale con la madre è stato uno dei temi più dolorosi affrontati durante l’intervista. “Ho lavorato tanto per essere una donna felice”, ha detto Ema, che oggi prova a ricordare i lati positivi del legame con la madre, scomparsa da tempo. Con il padre, invece, il rapporto è sempre stato distante: “È un rapporto fatto di messaggi, che non c’è mai stato. Io mi sono fatta da padre”. A sostenerla, oggi, è soprattutto il fratello, definito “l’uomo della mia vita”, insieme a una solida rete di amicizie.
Il successo e la rabbia per chi la definisce ‘raccomandata’
Nonostante i traumi del passato, Ema Stokholma vive oggi un momento di felicità e successo professionale, ma una cosa continua a darle fastidio: essere sminuita come “raccomandata”. “Uno lavora, si impegna, sbaglia, cade e si rialza, e poi qualcuno sui social riassume vent’anni di sacrifici con ‘Sei raccomandata’”, ha detto con amarezza. Un commento che, ammette, le resta difficile da digerire, ma su cui cerca di non fermarsi: “Mi passerà”.