Elezioni USA 2024, Donald Trump vince le elezioni: ritorno della preghiera nelle scuole, docenti qualificati (e con il porto d’armi) e espulsione immediata per gli studenti violenti. Il programma nei prossimi 4 anni

Un’America di nuovo grande, a partire dall’istruzione: questo il mantra di Donald Trump, presidente in pectore degli Stati Uniti, che si avvia a vincere le elezioni sulla candidata democratica Kamala Harris.
Il tycoon repubblicano, che vola al suo secondo mandato presidenziale (il secondo presidente nella storia ha riconquistare la Casa Bianca in due elezioni non consecutive, l’altro era stato Grover Cleveland, 22mo e 24mo presidente, tra il 1885 e il 1889 e poi tra il 1893 e il 1897, ndr), ha promesso una nuova età dell’oro per il Paese, dichiarando nel suo primo discorso al termine delle elezioni a Palm Beach: “Lotterò per ogni cittadino, per ogni famiglia. Ogni giorno lotterò con tutte le forze, non mi fermerò mai finché non avremo reso l’America forte, prospera e sicura”.
Cosa è previsto per l’istruzione nei prossimi 4 anni? La scuola si pone al centro della sua Agenda (il suo manifesto programmatico si chiama Agenda 47, ndr), con un programma ambizioso e controverso che promette di rivoluzionare il sistema educativo americano.
Le sue linee programmatiche dipingono un’America in cui l’educazione è profondamente legata al libero mercato, al patriottismo e al potere decisionale dei genitori. Trump propone un sistema basato sulla “scelta universale della scuola” (universal school choice), consentendo alle famiglie di utilizzare fondi pubblici per iscrivere i figli a istituti privati o charter school.
La proposta, che Trump definisce una “questione di diritti civili del nostro tempo”, mira a stimolare la competizione tra gli istituti e a offrire maggiore libertà di scelta alle famiglie. Il programma prevede anche deduzioni fiscali per le spese scolastiche, un meccanismo che, secondo alcuni economisti, potrebbe avvantaggiare principalmente le famiglie ad alto reddito.
Trump, inoltre, intende riportare il focus dell’insegnamento su competenze pratiche e valori patriottici. “Great schools require great teachers – and great teachers demand great principals”, ha affermato durante la campagna elettorale, sottolineando l’importanza di docenti qualificati e dirigenti scolastici di livello. La sua visione prevede una maggiore responsabilizzazione dei genitori, con il potere di eleggere e persino licenziare dirigenti e insegnanti ritenuti inadeguati. Non solo: propone una “Carta dei diritti dei genitori” per garantire la trasparenza sui programmi scolastici.
Si prospetta la creazione di un’agenzia per la certificazione degli insegnanti basata sull’adesione ai valori patriottici, l’introduzione del merit pay e la rivalutazione di materie come lettura, scrittura, matematica e scienze, a discapito di quelli che Trump definisce “argomenti razziali, sessuali e politici inappropriati”. Inoltre, il presidente intende ripristinare la President’s Advisory 1776 Commission per promuovere l’educazione patriottica e la “Freedom to Pray”, che porterebbe al ritorno della preghiera nelle scuole.
Un programma che punta a rafforzare l’identità americana, ma che solleva interrogativi sulla libertà d’insegnamento e il pluralismo culturale. Previste anche misure controverse, come l’espulsione immediata per studenti che commettono atti di violenza o possiedono droghe, e il sostegno al porto d’armi per insegnanti addestrati, completano il quadro di una scuola che punta su sicurezza e disciplina.