Elezioni RSU: FLCGIL, contratto condizione partenza. ANIEF, recupero indennità vacanza. SNALS, ok piano assunzioni. CISL, assumere ATA

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No alla reputazione tra i criteri per premiare il merito (Cgil), mentre Anief lavora per ridare potere d’acquisto ai salari. Anche gli Ata nelle 140.000 assunzioni è la sintesi della Cisl.

No alla reputazione tra i criteri per premiare il merito (Cgil), mentre Anief lavora per ridare potere d’acquisto ai salari. Anche gli Ata nelle 140.000 assunzioni è la sintesi della Cisl.

E’ con Mimmo Pantaleo, segretario Cgil, che affrontiamo uno dei temi più caldi, cioè il rinnovo del contratto: “La condizione di partenza che consideriamo irrinunciabile prima di metterci a discutere è la volontà di dare luogo finalmente a un recupero salariale e a una valorizzazione seria della professionalità docente, abbandonando una volta per tutte il risibile meccanismo a cui porterebbe l’abolizione degli scatti di anzianità”.

Ma esiste una strada per preservare gli scatti e il merito? Per il sindacalista Cgil si può ragionare su tempi più celeri per il raggiungimento degli scatti da parte dei più meritevoli, “in presenza, sia chiaro, di criteri condivisi e trasparenti”.

Dopo quanto tempo potrebbe giungere il primo scatto? “Anche dopo tre anni”.

Gli domandiamo se tra i criteri di cui parla potrebbe essere annoverato anche quello cosiddetto ‘reputazionale’, e il nostro interlocutore non nasconde il suo sdegno: “Mettendo in mezzo la reputazione ci si affida alla soggettività, mentre noi vogliamo valorizzare quello che succede davvero nelle aule, quanta innovazione didattica si fa, come si fa”.

Gli chiediamo se l’autovalutazione potrebbe essere uno strumento più oggettivo: “Sì, a patto che la si ripensi al di fuori dei meandri burocratici in cui è stata concepita”, ma soprattutto tiene a sottolineare che “la valutazione non può comunque essere individuale perché quello dell’insegnante è un lavoro di squadra. Non si deve assimilare la scuola a un qualsiasi altro organismo, ha una sua identità specifica che va capita e valorizzata in base a criteri esclusivi, validi per lei soltanto”.

“Se diventeremo rappresentativi, ci batteremo per prima cosa affinché il nuovo contratto garantisca che l’indennità di vacanza contrattuale venga calibrata sulla base dell’aumento del costo della vita. Abbiamo calcolato che nel 2018 i lavoratori accumuleranno fino a 10000 euro di arretrati, ciò vuol dire una perdita di potere d’acquisto insostenibile. Non firmeremo mai contratti che ledono e calpestano la dignità dei lavori”. Esordisce così il segretario dell’Anief Marcello Pacifico, perentorio anche nel prefigurare ricorsi alla Corte di Giustizia europea per attività sindacale “se si verificheranno ancora episodi come quello del 26 novembre, in cui i sindacati rappresentativi hanno dato il loro assenso a un’ipotesi che continua a prevedere il dimezzamento dei punti del servizio pre-ruolo nelle domande di trasferimento. Ciò lede i diritti dei lavoratori precari, discriminati ingiustamente rispetto ai colleghi di ruolo”.

L’Anief, come sappiamo, è il sindacato che più di tutti negli ultimi anni ha sostenuto l’equiparazione tra i diritti dei precari e quelli del personale assunto a tempo indeterminato, è per questa ragione che Pacifico rivolge in particolare a loro l’appello a candidarsi alle prossime elezioni RSU “anche se non si è iscritti all’Anief”.

A Marco Paolo Nigi, segretario Snals, abbiamo chiesto, invece, quale possa essere la ricetta vincente per il reclutamento dei futuri docenti: “E’ giusta la strada che si sta perseguendo. Chi è in Gae il concorso l’ha già fatto e, perciò, ha tutto il diritto alla stabilizzazione. E giusto è anche continuare, nei prossimi concorsi, a prevedere che le immissioni in ruolo vengano fatte il 50% dal concorso e il 50% dalle Gae. Si vada avanti così, quindi, ma si preveda finalmente l’unificazione tra organico di fatto e organico di diritto. Chi lavora da almeno 36 mesi su un posto vacante dovrebbe passare a tempo indeterminato”. Se gli chiediamo in che misura l’organico funzionale potrebbe rappresentare un superamento del dualismo tra organico di fatto e organico di diritto, Nigi è risoluto nell’affermare che questo potrebbe avvenire solo a patto che chi ne facesse parte rinunciasse alla trasferibilità per tre o cinque anni”.

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Ma quando si parla di reclutamento, spesso di dimentica che nella scuola non ci sono solo i docenti, ma anche il personale amministrativo: “E’ un’ingiustizia che il piano di assunzioni previsto dal Governo non comprenda anche gli ATA” ci ha detto Francesco Scrima, segretario Cisl, il quale si sofferma poi anche sugli effetti della recente sentenza arrivata dalla Corte di Giustizia Europea. “Mi auguro vivamente che ci sia un recepimento del suo contenuto nei prossimi provvedimenti del Miur, dal momento che lasciare tutto all’attività dei tribunali significherebbe ledere i diritti dei lavoratori dando in pasto le loro speranze a chi con i contenziosi ci campa”.

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