Elezioni amministrative e referendum, scuole sede di seggio elettorale: le info utili
Il prossimo fine settimana si vota per i 5 referendum sulla giustizia e per le elezioni amministrative. In totale gli elettori, secondo i dati del Viminale, sono 51.533.195 di cui, 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne.
I seggi rimarranno aperti nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23; lo spoglio partirà dai referendum, per poi passare, dalle 14 del lunedì, alle schede per le Comunali e le eventuali elezioni circoscrizionali.
In particolare le Amministrative coinvolgono 4 capoluoghi di Regione (Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila) e 22 capoluoghi di Provincia (Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo).
Per quanto riguarda l’accesso dei votanti, è rimesso alla responsabilità di ciascun elettore il rispetto di alcune regole basilari di prevenzione, come evitare di uscire di casa e recarsi al seggio in caso di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C.
Per accedere ai seggi elettorali, sebbene in un primo momento sia stato previsto come obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto, quali ad esempio i rappresentanti di lista, i dispositivi di protezione saranno invece soltanto “fortemente raccomandati”.
Scuole sede di seggio elettorale: le info utili
Nonostante quanto disposto dal Decreto del Ministro dell’interno in data 15 luglio 2021, circa l’erogazione di contributi a favore dei comuni per individuare sedi alternative agli edifici scolastici da destinare al funzionamento dei seggi elettorali, sarà ancora molto diffuso l’utilizzo delle scuole pubbliche o di parti di esse, con le note ripercussioni sull’organizzazione e sullo svolgimento delle attività didattiche.
Sono sempre i sindaci dei diversi comuni che, assumendo poteri prefettizi, definiscono con propria ordinanza l’individuazione degli edifici scolastici idonei. Le ricadute sulla scuola e, quindi, sugli obblighi del personale dipendono caso per caso dal tipo di provvedimento emanato dal sindaco stesso.
Pulizia e predisposizione dei locali
È in capo esclusivamente al Comune la predisposizione dei locali, il loro funzionamento e la pulizia al termine delle elezioni. Pertanto, il personale ATA non può essere utilizzato a tali fini, a meno che non ci sia stato un preventivo accordo col Comune per tale utilizzo, ma solo su base volontaria, dietro corresponsione di compensi e con successivo riposo compensativo al pari di chi è impegnato direttamente al seggio
Chiusura di una scuola, plesso o sede ubicata in comune diverso, con mantenimento dell’apertura della sede centrale in altro comune
In questo caso sono sospese tutte le attività della sola scuola/plesso, ma non quelle della sede centrale. Il personale docente e ATA in servizio nella sede che rimane chiusa non è obbligato ad adempiere a prestazioni lavorative nella sede centrale (tenendo conto che l’assegnazione di docenti e ATA ad una sede della scuola in comune diverso ha durata annuale), salvo non vi siano “effettive e straordinarie esigenze di funzionamento”. Tale utilizzo deve essere in ogni caso regolato nel contratto integrativo di istituto e solo per lo stretto necessario.
Chiusura di un singolo plesso o succursale di una scuola con più sedi nello stesso comune, ma non della sede centrale
Sono sospese tutte le attività degli alunni di quel singolo plesso o succursale, ma non quelle delle altre sedi della scuola. Anche in questo caso il personale docente e ATA non è tenuto, nei giorni lavorativi di chiusura, a prestare servizio nelle altre sedi salvo non vi siano “effettive esigenze di funzionamento” (es. sostituzioni di assenti). L’utilizzo del personale non può essere deciso in via esclusiva dal dirigente scolastico, ma regolato nel contratto integrativo di istituto per lo stretto necessario.
Chiusura di una parte dell’edificio scolastico, ovvero sospensione delle lezioni/attività didattiche, ma senza la chiusura della presidenza e segreteria
Si verificano situazioni in cui non viene utilizzato l’intero edificio scolastico per l’allestimento dei seggi, ma solo alcune aule e parte dei corridoi. In questo caso gli alunni rimangono a casa e i docenti non hanno obblighi di insegnamento; c’è l’obbligo di partecipare alle attività funzionali e collegiali, nonché a quelle aggiuntive, se già programmate nel piano annuale delle attività, secondo l’orario definito e se compatibili con la disponibilità dei locali.
Con l’apertura della presidenza e della segreteria il personale ATA resta in servizio per le esigenze di funzionamento. L’utilizzo del personale, non può essere stabilito in via unilaterale ma sempre regolato nel contratto integrativo di istituto.
Può verificarsi un ulteriore caso, ricorrente soprattutto negli Istituti Comprensivi: la chiusura di un piano o ala dell’edificio, coincidente con la locazione delle aule di un solo grado di istruzione (esempio la primaria). Le lezioni si svolgeranno per gli alunni che si trovano nel settore non-interessato (la secondaria di primo grado, per continuare l’esempio) con i docenti in regolare servizio, secondo l’orario programmato. Il personale ATA presta attività lavorativa per le dovute esigenze di funzionamento.
Chiusura della scuola con presidenza e segreteria ma non di altri plessi, succursali o sezioni staccate
Nella sede centrale gli alunni rimangono a casa e i docenti e gli ATA non potranno prestare servizio. Gli alunni delle altre sedi, invece, svolgono normale attività didattica. Anche in questo caso il dirigente, sempre con criteri definiti in contrattazione, dovrà far fronte alle possibili esigenze delle succursali/sezioni aperte (ad esempio per il funzionamento provvisorio della segreteria in altra sede).