Elezioni 2022, hub vaccinali al posto delle scuole per il voto. Sindacati favorevoli, ma “dubitano che si farà”
Si avvicinano le elezioni e con essa la disputa sulla possibilità di utilizzare le scuole come seggio elettorale. Non tutti sono d’accordo e c’è chi avanza ipotesi alternative, come quella di utilizzare gli hub vaccinali.
“Dopo due anni di pandemia ci ritroviamo un’altra volta ad usare le scuole come seggi elettorali, bloccando di nuovo la didattica in un periodo delicato come questo. Se ne è tanto parlato ma ancora non si è trovata una soluzione. Avremmo potuto pensare di utilizzare le tensostrutture che abbiamo usato per i vaccini”.
Così Jacopo Marzetti, presidente del Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori, torna a far sentire la sua voce sul tema, in un’intervista all’Adnkronos.
Favorevoli sindacati e presidi
“Sono molto d’accordo con la proposta di Marzetti di trovare locali alternativi alle scuole dove poter votare, come le tensostrutture per i vaccini. Sono 15 anni che chiediamo di usare caserme, parrocchie o locali dove votare. Sul futuro dei giovani e della scuola sono state spese solo parole al vento, ma, a parte tanta retorica, non è stato fatto nulla. Utilizzare le scuole come seggi elettorali è una scelta di comodo. Non aver mai pensato a soluzioni alternative dimostra la trascuratezza del nostro intero sistema istituzionale”. Così all’Adnkronos il Presidente dell’Associazione Presidi di Roma, Mario Rusconi, commentando la proposta di Jacopo Marzetti di utilizzare locali alternativi alle scuole come seggi elettorali.
Trovare soluzioni alternative all’utilizzo delle scuole per i seggi elettorali “è una question di buona volontà”. Così all’Adnkronos il Coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio commentando la proposta di Jacopo Marzetti, presidente del Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori, di utilizzare strutture alternative alle scuole per i seggi elettorali.
Secondo Di Meglio “è anche una questione di soldi. Si potrebbe fare come in altri Paesi Ue, che utilizzano tensostrutture, ma servono soldi. Intento – precisa – si potrebbero utilizzare solo parti delle scuole, come le palestre, evitando di bloccare l’intero istituto, così come si potrebbero utilizzare le sedi dei Consigli di quartiere nelle singole circoscrizioni. E’ questione di buona volontà. Oltretutto si fa tutto all’ultimo momento. E’ impensabile trovare alternative da ora al 25 settembre. Se il prossimo governo pensasse alla questione, si potrebbe arrivare ad una soluzione per la prossima tornata elettorale”.
“La proposta di Marzetti di votare in locali alternativi alle scuole è giusta, siamo tutti d’accordo. Qualunque soluzione è benvenuta. Votare nelle scuole poi comporterebbe una complicazione anche perché siamo ancora in un contesto pandemico. Sono già state fatte tante proposte, come quella di votare nelle caserme, ma ad un mese dal voto temo non verrà fatto nulla”. Così all’Adnkronos Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, commentando la proposta di Jacopo Marzetti di utilizzare locali alternativi, come le tensostrutture per i vaccini, alle scuole come seggi eletto