Elezioni 2018, “Non una parola sui docenti di terza fascia dai politici”. Lettera

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inviato da Sara Carnelos – Non una parola sui docenti di terza fascia dai politici. Il Pd prima partorisce un FIT indegno definito pure “transitorio”, poiché ritiene che chi ha esperienza nella docenza e, si tratta di persone che ne hanno ben oltre i 36 mesi e non hanno più 20, neanche 30 e talvolta nemmeno 40 anni di età, debba (ri)fare un tirocinio sottopagatissimo (circa 400 euro netti), dopo aver superato un esame selettivo, a differenza dei colleghi di seconda fascia, che in più spesso e volentieri vantano un solo corso annuale, mentre chissà quanti master e titoli di specializzazione hanno i prof della terza.

Poi Renzi si dichiara “dalla parte dei precari”. Forza Italia non dice nulla a proposito della terza fascia. Il Movimento Cinque stelle abbassa il Fit ordinario a 2 anni, non una parola per la terza fascia. L’unica è la Lega Nord che propone un nuovo Pas, ma dopo di quello non dice cosa farà per l’eliminazione del precariato.

Le graduatorie regionali che nasceranno complicheranno di più le cose perché faranno girare i prof da un lato all’altro di una regione, mentre ora tutto si basa su territorio provinciale, le graduatorie di istituto per questo funzionano. Dunque, perché eliminarle? Noi precari di terza fascia ci attendiamo davvero che la politica dia un’indicazione, precisa. Vogliamo votare con cognizione di causa.

Nel mondo sindacale, solo l’Anief ha dichiarato che in caso di esaurimento di Gae, si assuma direttamente chi già si trova in seconda e poi si può scendere fino alla terza fascia d’istituto, poiché se si trattava di personale non idoneo all’insegnamento lo sarebbe stato già da decenni, proprio mentre intere classi di studenti sono stati formati grazie ai docenti di terza fascia.

Se non volete seguire la ragionevole linea dell’Anief, proponente anche per i docenti di terza fascia un concorso non selettivo, attribuendo un punteggio inferiore rispetto ai colleghi di seconda che hanno priorità.

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