Elena, la maestra su OnlyFans: “Con lo stipendio da docente di 1200 euro è impossibile andare avanti. Sono adulta, giusto farmi pagare per mostrare il mio corpo”

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Una maestra d’asilo, poco meno che trentenne, impiegata in una scuola materna cattolica del Trevigiano, è al centro di una controversia per aver aperto un profilo OnlyFans. La piattaforma, nota per i contenuti per adulti, anche espliciti, ha portato alla luce la “doppia vita” della giovane, scatenando reazioni contrastanti.

Elena, questo il nome della maestra, si difende con fermezza. “Sono adulta e consapevole,” dichiara in un’intervista al Corriere della Sera. “Il mio corpo è frutto di duro lavoro nel body building, e ritengo giusto valorizzarlo, anche economicamente.” La 29enne sottolinea come, in Italia, mostrare il proprio corpo sia ancora un tabù. A sorpresa, molti genitori degli alunni la sostengono, definendola una “maestra fantastica” e apprezzando il suo lavoro con i bambini.

La situazione è delicata. La scuola, di ispirazione cattolica, aveva inizialmente chiesto alla maestra di cancellare il profilo, parlando di danno all’immagine dell’istituto. La questione è ora nelle mani dei legali. Elena, laureata in scienze dell’educazione, rivela di aver già considerato altre carriere, anche a causa dello stipendio da insegnante, ritenuto “insostenibile” (circa 1.200 euro al mese). OnlyFans, ammette, rappresenta una prospettiva economicamente più allettante: “Conosco molte amiche che guadagnano molto bene. Io ho semplicemente pensato che sono fiera dei risultati fisici che ho ottenuto e mi piace mostrarli”.

La comunità divisa tra sostenitori e detrattori

Il piccolo paese si è trasformato in un teatro di pettegolezzi e discussioni, con le chat locali diventate “bollenti”. Da una parte, un gruppo minoritario di genitori, con alcune mamme particolarmente determinate, chiede l’allontanamento immediato dell’insegnante, ritenendo incompatibile il suo comportamento con i valori di una scuola cattolica. Dall’altra, numerosi sostenitori difendono la libertà della maestra di gestire la propria vita privata come preferisce, purché nel rispetto della legge. A favore dell’insegnante gioca anche la sua riconosciuta professionalità nell’ambiente scolastico, dove viene descritta come un’educatrice paziente e amorevole con i bambini.

La Fism propone un codice etico per le insegnanti

La Federazione italiana scuole materne, intanto, propone l’introduzione di un codice etico per disciplinare il comportamento degli insegnanti sui social media. La proposta verrà votata nell’assemblea del 30 marzo, rappresentando un cambio di passo ritenuto urgente anche dall’Associazione nazionale dirigenti scolastici, che già da tempo ha introdotto linee guida comportamentali per i suoi associati.

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