Educazione sessuale nelle scuole: consenso dei genitori obbligatorio, Parsi critica la scelta: “Siamo tornati nel Medioevo, in ritardo di 50 anni, non è una materia sporca”

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto una novità significativa per le attività scolastiche legate alla sessualità: sarà necessario il consenso preventivo e scritto dei genitori.
Il ministro Giuseppe Valditara ha annunciato che le famiglie dovranno ricevere informazioni dettagliate su soggetti esterni coinvolti, materiali didattici e finalità delle attività. Per le scuole dell’infanzia e primaria, i temi trattabili saranno limitati a quelli previsti dai programmi nazionali.
La psicoterapeuta Maria Rita Parsi, esperta dell’età evolutiva, critica fermamente la decisione in un’intervista a La Stampa: “Storia, Geografia, latino sono facoltativi? L’educazione ai sentimenti, perché l’educazione sessuale deve essere soprattutto questo, è una materia fondante e deve essere obbligatoria, curriculare. Con queste cautele la fanno invece sembrare una cosa sporca”. Secondo Parsi, l’Italia è “in ritardo di 50 anni” rispetto al resto d’Europa dove l’educazione sessuale è realtà consolidata.
Il dibattito tra diritti dei genitori e formazione universale
Il Ministro ha richiamato l’articolo 30 della Costituzione, sottolineando il diritto-dovere dei genitori nell’educazione dei figli. Parsi riconosce che “la prima agenzia educativa della società è la famiglia”, ma insiste che “la scuola è un luogo che deve essere uguale per tutti”. La psicoterapeuta si chiede: “Che facciamo? Chi ha famiglie evolute può accedere a una materia fondante e gli altri rimangono esclusi?”.
Le reazioni politiche sono state contrastanti. L’opposizione critica duramente il provvedimento: Irene Manzi (PD) parla di “arma di distrazione di massa”, il M5S teme una scuola trasformata in “campo minato ideologico”, mentre Riccardo Magi (+Europa) definisce la misura un “delirio ideologico”. Sul fronte opposto, le associazioni pro-famiglia hanno accolto con favore il provvedimento, vedendolo come uno strumento per difendere i minori dalla “colonizzazione ideologica”. Rossano Sasso (Lega) primo firmatario sia della legge sulle aggressioni a scuola sia della risoluzione contro quella che definisce “ideologia gender”, ha sottolineato come le misure siano frutto di “una battaglia decisa” condotta dal suo partito.
L’importanza dell’educazione sentimentale per i giovani
Parsi sottolinea che l’educazione sessuale significa “educare prima di tutto a conoscere se stessi, poi all’empatia e ai sentimenti”. Secondo l’esperta, è fondamentale “accompagnare i bambini nella conoscenza del loro corpo ma soprattutto delle loro emozioni” anche per “metterli in grado di capire e di difendersi da eventuali abusi”.
La psicoterapeuta lancia un messaggio al ministro: “Un’ora di educazione sessuale è un mattone fondamentale per la costruzione di un futuro virtuoso e di famiglie sane”. Parsi evidenzia anche la necessità di formare adeguatamente gli insegnanti e di avere “in ogni scuola un’equipe antropo-psico-pedagogica che possa intercettare il malessere degli adolescenti, prima che sia troppo tardi”.