Educazione sentimentale, Pellai: “Occorre investire già dalla scuola primaria prima che sia troppo tardi”
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, su Vanity Fair, interviene Alberto Pellai. Lo psicoterapeuta evidenzia la necessità di un cambio di paradigma nell’approccio al problema.
Secondo Pellai, non basta più la prevenzione “secondaria”, incentrata sul riconoscimento dei segnali di una relazione tossica e sulle strategie per uscirne. È fondamentale, invece, puntare sulla prevenzione “primaria”, investendo sull’educazione sentimentale, emotiva e sessuale dei bambini e degli adolescenti.
Pellai sottolinea come i giovani di oggi siano iperstimolati ma non protetti, esposti a modelli negativi, come quello offerto dalla pornografia online, che promuovono una visione distorta e oggettificante della donna. “Mentre siamo qua a parlare di progetto educativo e di fattori protezione”, denuncia Pellai, “il 70-80% dei maschi preadolescenti naviga nella pornografia, un mondo sempre più violento e oggettificante, che vede la donna non come persona, ma come contenitore del piacere, a cui non si chiede consenso, ma obbedienza”.
Per contrastare questa deriva, è necessario sviluppare nei giovani competenze fondamentali come il rispetto, la responsabilità, l’empatia e la capacità di connettersi con il mondo interiore dell’altro.
L’educazione sessuale, inoltre, non deve limitarsi a prevenire malattie e gravidanze indesiderate, ma deve integrare la prospettiva emotiva e socio-relazionale, promuovendo una visione sana e rispettosa della sessualità.
L’appello di Pellai è chiaro: investire sull’educazione sentimentale dei giovani, prima che sia troppo tardi.