Educazione non violenta, a Milano il 23 novembre il primo forum nazionale per dire basta alla violenza in classe

Assemblee genitori-insegnanti infuocate, chat di classe fuori controllo, conflitti tra studenti e docenti, classi difficili da gestire, atteggiamenti autoritari: sono solo alcune delle situazioni che mettono a prova la serenità di studenti, genitori e corpo docente.
Spesso, alla base di queste dinamiche, si cela una comunicazione aggressiva, basata sul modello “vinco io, perdi tu”, che danneggia le relazioni e, di conseguenza, l’apprendimento. Un clima sereno e collaborativo è, invece, fondamentale per il benessere psico-fisico di tutti e favorisce un apprendimento efficace.
A queste problematiche interne si aggiunge, con crescente frequenza, la presenza nelle scuole di rappresentanti delle forze armate, invitati a tenere corsi su bullismo, droga e sicurezza.
Un approccio spesso incentrato su controllo e repressione, che trascura gli aspetti psicologici e sociali. Addirittura, alcune scuole organizzano percorsi di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) presso istituzioni o basi militari, in palese contraddizione con l’articolo 11 della Costituzione, che sancisce il ripudio della guerra da parte dell’Italia.
In un momento storico delicato come quello attuale, la scuola dovrebbe promuovere pace e democrazia, educando a valori come la consapevolezza, l’empatia e la nonviolenza. Per contrastare questa tendenza, il 23 novembre si terrà a Milano, presso il CAM Garibaldi, il Primo Forum Nazionale delle “Scuole per un’educazione nonviolenta”.
L’evento, promosso da Edumana e da una rete di scuole e associazioni, offrirà un’occasione di confronto e scambio di esperienze su come promuovere la nonviolenza nella quotidianità scolastica.