Educazione motoria, è possibile farla con didattica a distanza? Ecco come, un esempio pratico
“Mens sana in corpore sano” (mente sana in corpo sano) è una famosissima sentenza estrapolata da un verso di Giovenale (Satire X, 356). Verso che, di fatto, così recitava: “Orandum est ut sit mens sana in corpore sano” (Bisogna chiedere agli dèi che la mente sia sana nel corpo sano).
Ciò perché, nel mondo antico, l’ideale del bello e della perfezione consisteva, a buona ragione, in un perfetto equilibrio fra quelle che erano le facoltà intellettive e quelle che erano, invece, fisiche; possiamo utilizzare la frase citata per rafforzare quella che è l’importanza di una buona forma fisica congiunta all’efficacia intellettiva e spirituale.
È evidente che, mai prima d’ora, si sia posto l’attenzione, con tanta insistenza, sul tema della salute che rimane, indubbiamente, forse, il bene più prezioso, e per questo è indispensabile.
Ma mai come adesso, si sono legati, al tema della salute, l’importanza dell’attività fisica (ormai negata per legge, all’aperto e nelle palestre) e l’indispensabilità di una corretta e sana alimentazione.
Ragion per cui la pratica dello sport, anche semplicemente dedicando un po’ del nostro tempo ad un’equilibrata attività fisica a casa, è, quindi, una delle scelte più sagge che sarebbe necessario e indispensabile fare
Ma le scuole chiudono e chiudono le palestre delle scuole. Perché la scuola non è solamente lingua italiana e storia, scienze e matematica, inglese o francese, arte e tecnologia, geografia e musica. La scuola è anche educazione fisica.
Una educazione fisica, la più pratica delle discipline ma anche quella che più di altre necessiterebbe di un ulteriore potenziamento, in questa società che ha imposto stili di vita assai lontani da quelli necessari per un benessere psico-fisico adeguato, che si deve confrontare con una modalità assolutamente nuova di erogazione della didattica: la DaD.
Partendo da un assunto indiscutibile: fa bene a tutti e ad ogni età. È importante nei bambini (sia all’Infanzia che alla Primaria) perché promuove lo sviluppo fisico e facilita la socializzazione; ed è per questa ragione che sono molto importanti le ore di attività motoria nelle scuole, come è importante che esse siano assegnate a docente appositamente specializzati (laurea in Scienze motorie o diploma ISEF). È importante nei ragazzi nella fase di sviluppo. È importante negli adulti nei quali contribuisce a ridurre il rischio dell’insorgere di malattie croniche e nei quali arricchisce la salute mentale: è, dunque, necessario essere sempre in movimento anche quando non si è più giovani e i capelli son diventati bianche.
Cambia la didattica, cambiano, però, le metodologie da utilizzare e scegliere. Anche se, è chiaro a tutti, non esiste una sola metodologia. Esistono diverse metodologie. Ognuno degli insegnanti, infatti, attingendo alla propria esperienza personale, utilizza la metodologia migliore anche se, in questo momento, è necessario confrontarsi, più che con altro, proprio con la didattica on-line.
Il momento attuale, l’emergenza Coronavirus, impone agli insegnanti di educazione fisica di attuare una didattica delle scienze motorie on-line.
Stranamente, nonostante le tante perplessità e le tante paure iniziali, questa occasione, non proprio felice, sta rappresentando una risorsa preziosa per comprendere l’importanza della scuola ma anche l’importanza della didattica.
L’esperienza di un’insegnante di educazione fisica
Abbiamo voluto raccogliere l’esperienza di una docente di educazione fisica fermamente convinta, negli anni, dell’importanza dell’educazione fisica (e motoria nella Primaria) per lo sviluppo psicofisico degli alunni. Ciò, con maggiore rilevanza, rispetto ad un passato diverso da quello che stiamo vivendo. Oggi, l’esercizio fisico risulta essere non solo una disciplina di studio e, nel caso del docente, d’insegnamento, quanto piuttosto il recupero di uno stile di vita perso tra le quattro mura domestiche.
Abbiamo chiesto di fare il punto sulla didattica a distanza a Rosalba Cavarretta, docente di educazione fisica nella scuola secondaria di primo grado, presso l’Istituto Comprensivo “Renato Guttuso” di Carini. Pluricampionessa regionale e nazionale di ginnastica aerobica, nel 2001 si specializza e diviene a come istruttrice in “Total Body Workout” e nel 2003 ho conseguito il titolo più importante nel “Personal Trainer”. Nel 2018 ha dato alle stampe una guida sulla programmazione per competenze “in@zione, distribuita dalla DeA Scuola, nata dalla voglia di dare una significativa svolta culturale e metodologica alla disciplina per lungo tempo trascurata, con la speranza che possa diventare un riferimento di programmazione distinta per classi. per informazioni e consigli è possibile consultare il sito web [email protected], la pagina facebook InAzione.info/la nuova educazione fisica e il Gruppo facebook [email protected]
Lei è un’insegnante di educazione fisica, come si colloca all’interno della D.a.D.?
L’introduzione delle D.A.D. sta modificando in maniera profonda e radicale il modo di concepire l’attività didattica e, più in generale, la stessa scuola. Gli effetti di tali cambiamenti riguardano, come è ovvio, principalmente i docenti e la loro azione didattico-educativa. Essi sono chiamati a rapportarsi in maniera del tutto nuova e produttiva sia con i contenuti disciplinari, sia nelle relazioni con gli alunni. L’aula diventa qualcosa di ampio, dinamico e soprattutto senza confini dove gli strumenti tecnologici, se sono ben gestiti e organizzati, sono capaci di trasformare lo spazio in un efficiente ed efficace ambiente di apprendimento, in cui è possibile costruire e generare conoscenze, abilità e competenze.
La giusta concezione dell’educazione fisica, avallata dalla ricerca epistemologica, legata alla formazione integrale della persona, attraverso i suoi ambiti di competenza inerenti alle aree: a) motoria b) espressiva c) sportiva d) salute e benessere, colloca di diritto la disciplina nel curricolo scolastico e ora anche nella didattica a distanza. Al contrario chi ha considerato l’esperienza motoria solo in senso sportivo e/o ricreativo difficilmente potrà collocare la materia nella didattica a distanza.
Si sente penalizzata rispetto alle altre materie visto che la sua è considerata solo nel suo aspetto pratico?
«Sinceramente non mi sento penalizzata perché ho sempre considerato la mia materia indispensabile per l’apprendimento e la cura del corpo. Da quando insegno ho sempre dedicato un piccolo spazio alla riflessione teorica abbinato ai momenti più lunghi di approfondimento pratico. Ora è necessario invertire i tempi e dare più spazio alla riflessione teorica».
Come si può articolare l’Ed.fisica all’interno della didattica a distanza?
Oggi più che mai, è necessario mettere in evidenza l’aspetto salutistico della materia, considerato che la disciplina si occupa anche di salute e benessere. Come dice l’OMS, infatti, “un’educazione fisica completa e di qualità aiuta i bambini e i ragazzi a sviluppare modelli di comportamento che permettano loro di rimanere attivi in tutto il corso dell’esistenza”. Ne consegue che gli argomenti da affrontare andranno dalla cura della propria igiene personale, alla consapevolezza di come nutrirsi, all’esecuzione di esercizi fisici e posturali. Diventa prioritario, perciò, sviluppare senso di responsabilità e consapevolezza del proprio operare nell’ottica dell’educazione permanente.
Si parla tanto di ri-progettazione del curricolo iniziale, che cosa ha fatto lei in merito?
Pianificare un curricolo richiede una competenza che, per motivi diversi, non tutti hanno saputo o potuto sviluppare.
Se nella programmazione iniziale si sono considerati tutti gli aspetti dell’educazione fisica allora sarà semplice la sua ri-modulazione:
– area motoria→, riguarda la fase di strutturazione del movimento, si sviluppa all’inizio dell’anno e pertanto penso che tutti l’abbiamo già sviluppata;
-area espressiva →riguarda la messa in scena del movimento con tutte le sue forme di espressione e comunicazione. Per la sua importanza nella ricerca dell’identità e creatività dell’alunno va rimodulata approfondendo la comunicazione non verbale e in particolare il mimo e la drammatizzazione (scrittura di sceneggiatura con parti da assegnare);
– area sportiva →da all’alunno tutto ciò di cui necessita per farlo crescere come atleta e come persona. La sua ri-modulazione riguarda solo l’approfondimento teorico, abolendo il momento di applicazione pratica.
– Area salute e benessere→ matura convinzioni, comportamenti e abitudini che portano l’alunno a vivere una più o meno serena vita sociale una volta diventato adulto. La sua progettazione continua il percorso di approfondimento dei principali temi che caratterizzano la persona: l’esercizio fisico; la nutrizione e le dipendenze. Conoscere e integrare tutti questi temi vuol dire formare persone “fisicamente educate”, persone, cioè, che “sanno” e rispettano innanzitutto se stessi, che “sanno fare” mantenendosi in forma, che “sanno essere”, perché valorizzano l’attività fisica e il suo contributo per un corretto stile di vita.
Se invece la programmazione è avvenuta solo per l’ambito sportivo adesso è necessaria una progettazione degli altri ambiti visto che quello sportivo è il più penalizzato
Potrebbe fare un esempio di una sua lezione?
Le mie attività didattiche, che ho denominato “le regole da seguire per il nostro benessere” si dividono in tre parti:
- percorso benessere→ utile per l’approfondimento di contenuti riguardanti lo stile di vita per le classi prime; l’alimentazione per le classi seconde e le dipendenze per le classi terze.
- sport e olimpiadi→ si sofferma sullo sport e racconta curiosità sulle olimpiadi, differenziando i contenuti per classe: nelle prime si studieranno gli sport individuali, nelle seconde e terze gli sport di squadra.
- esercizi fisici da fare a casa→ si suggeriscono ai ragazzi degli esercizi da fare a casa per mantenersi in forma.
Per l’assemblamento delle attività utilizzo un muro virtuale chiamato “padlet”, il cui link viene da me inserito nella bacheca di Classroom. Al suo interno metto link, video, file ecc. che riguardano i contenuti che voglio approfondire e che variano settimanalmente.
Alla fine di ogni argomento, distinto per colonne, inserisco delle schede create con google-moduli che mi permettono di verificarne la comprensione.
Per il percorso benessere utilizzo schede di riflessione.
Per la sezione sportiva test a risposta multipla la cui correzione è immediata perché l’alunno, conclusa la sua compilazione, visualizza il punteggio ottenuto a cui corrisponde un giudizio di incoraggiamento.
Per gli esercizi da fare a casa spiego agli alunni la sequenza e la giusta tecnica di esecuzione attraverso “Meet” in videoconferenza e successivamente li invitato ad eseguirli quotidianamente o a giorni alterni.
Vuole dare un consiglio ai suoi colleghi?
Occorre stare al passo con i tempi e sforzarsi di migliorare le proprie conoscenze riguardo la ricerca di materiali didattici “digitali”, la progettazione delle lezioni anche personalizzate per gli alunni con BES e la documentazione delle attività come esempio per i siti scolastici, ormai largamente diffusi. A seconda degli obiettivi di apprendimento, inoltre, bisogna saper scegliere il mediatore multimediale più adatto, per garantire il successo scolastico a tutti gli alunni ed essere “insegnante di successo” assieme alla propria materia.
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