Educazione fisica, interrogazione di Forza Italia alla ministra Azzolina: “Sia garantita libertà di insegnamento dei docenti”

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La senatrice di Forza Italia, Maria Rizzotti, ha presentato un’interrogazione parlamentare alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in merito all’insegnamento dell’educazione fisica durante la didattica a distanza. 

Infatti, come già Orizzonte Scuola ha scritto nei giorni scorsi, non è prevista l’attività pratica per gli studenti costretti a ricorrere alla didattica digitale per via dell’emergenza Covid-19. La ministra, in un messaggio inviato ad un’associazione di docenti di educazione fisica (la Capdi), ha precisato che non è possibile effettuare lezioni pratiche di educazione fisica per questioni di spazi e sicurezza.

La senatrice di Forza Italia, vice presidente del gruppo a Palazzo Madama, ha depositato un’interrogazione per chiedere quali sono le misure che il Ministero dell’Istruzione intende adottare per fronteggiare questa situazione: “La ministra Azzolina credo che debba intervenire con atti di indirizzo al fine di tutelare la libertà d’insegnamento costituzionalmente garantita ai docenti di educazione fisica, permettendo loro di scegliere i contenuti, pratici o teorici, da presentare agli studenti in modalità a distanza”.

Educazione fisica, no allo svolgimento delle lezioni pratiche a casa. Chiarimento Ministero dell’Istruzione

TESTO DELL’INTERROGAZIONE

RIZZOTTI, STABILE – Al Ministro dell’istruzione. – Premesso che:
dal 5 marzo 2020 sono state sospese le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado come misura per il contenimento del contagio da COVID-19 ed è stata attivata la didattica a distanza;

nel corso dei mesi sono pochi gli studenti che hanno avuto la possibilità di rientrare in classe mentre la gran parte degli adolescenti ha proseguito le lezioni a distanza;

secondo l’OMS, per “attività fisica” si intende “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo”. In questa definizione rientrano non solo le attività motorie e sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare attività operative, che fanno parte dell'”attività motoria spontanea”;

il gioco “di movimento”, molto importante nell’infanzia, non va considerato solo come un’attività propedeutica allo sport, bensì come una distinta forma motoria educativa, con una peculiare ricchezza di situazioni ludiche che agiscono dal punto di vista affettivo ed emozionale, cognitivo e decisionale, relazionale e comunicativo;

l’Istituto superiore di sanità, le società scientifiche e i pediatri di libera scelta hanno più volte ribadito quanto sia fondamentale per la salute dei giovani l’esercizio fisico e, a causa delle condizioni di maggiore sedentarietà imposte dall’emergenza pandemica, hanno più volte consigliato una serie di esercizi da svolgere a casa con frequenza quotidiana, evidenziando che “l’attività fisica, svolta a distanza in community chat, permette di mantenere le relazioni sociali con i propri amici e di sperimentare un uso consapevole e corretto dei dispositivi tecnologici”;

il decreto legislativo n. 81 del 2008 per scongiurare i rischi per la salute (vista, postura, disturbi muscolo-scheletrici e affaticamento) connessi alle attività tramite videoterminali, prescrive l’obbligo di interruzioni e di pause dinamiche, ovvero che implichino movimento ed esercizi di rilassamento e stretching;

durante tutto il periodo dell’emergenza e della conseguente chiusura delle scuole, ai docenti di educazione fisica e scienze motorie impegnati nella didattica a distanza è stato vietato l’utilizzo nelle loro videolezioni, in modalità sincrona o asincrona, di esercitazioni pratiche;

secondo i docenti, che hanno inviato una lettera nel mese di novembre 2020 al Ministro in indirizzo, quelle disposizioni sono lesive della libertà d’insegnamento e non giustificate da adeguate motivazioni in relazione alla sicurezza. Gli insegnanti sostengono infatti che i ragazzi potrebbero avvalersi di una vastissima gamma di attività pratiche, molte delle quali sono assolutamente eseguibili in sicurezza in qualsiasi ambiente;

risulta alle interroganti che il Ministro il 25 novembre ha risposto alla lettera, sostenendo che condivide il divieto di esercitazioni pratiche per motivi legati alla sicurezza dei ragazzi e agli spazi inidonei a disposizione all’interno delle loro abitazioni,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo in merito a quanto esposto, e se non ritenga opportuno intervenire con atti di indirizzo al fine di tutelare la libertà d’insegnamento costituzionalmente garantita ai docenti di educazione fisica, permettendo loro di scegliere i contenuti, pratici o teorici, da presentare agli studenti in modalità a distanza;

quali iniziative intenda assumere per ribadire l’importanza della prevenzione e dell’attività motoria che, attraverso le varie forme di movimento, contribuisce in modo significativo a preservare lo stato di salute inteso come benessere fisico, psichico e sociale.

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