Educazione finanziaria, il 44% degli italiani non ha competenze sulla gestione del denaro. Occorrono formazione e consapevolezza

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Secondo una ricerca condotta da Ipsos nel mese di maggio su un campione di italiani dai 18 ai 65 anni, solo un italiano su 4 considera economia e finanza ambiti di formazione prioritari.

Il 44% degli italiani non si ritiene adeguatamente preparato sul tema, mentre per il 64% non lo sono i connazionali. Il concetto di educazione finanziaria risulta familiare nella sua definizione a un italiano su 5. In generale, solo il 15% della popolazione può essere considerato “esperto” del tema economico-finanziario. Soprattutto di tratta di giovani, e uomini, con una preparazione particolare. Il 40% delle persone è parzialmente preparato, mentre la maggioranza relativa (45%) hanno una preparazione inadeguata, da principianti.

Questi dati sono emersi durante un incontro dal titolo “Etica e denaro”, organizzato dalla FEduF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio) presso le Scuderie di Palazzo Altieri a Roma. La tavola rotonda ha visto la partecipazione del costituzionalista Sabino Cassese, di Aldo Grasso (fondatore del Ce.R.T.A, Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi), del presidente dell’Ipsos Nando Pagnoncelli, di Padre Francesco Occhetta (Docente della Pontificia Università Gregoriana e segretario generale della Fondazione vaticana Fratelli Tutti) e di Suor Alessandra Smerilli, economista e religiosa italiana, docente di economia politica e statistica presso la Pontificia facoltà di scienze dell’educazione.

Pagnoncelli evidenzia il bisogno di incentivare la formazione in questo ambito, con una maggiore alfabetizzazione finanziaria per un impatto positivo sull’economia personale e sulla società. Non bastano le nozioni, che secondo Pagnoncelli vanno accompagnate da consapevolezza e responsabilità civile, come recita la nostra Costituzione, e come ricordato dal professore Cassese, con l’articolo 47. Secondo Cassese informare sulla materia non è compito esclusivo della scuola, ma anche di tutti gli altri soggetti agenti. Secondo Suor Alessandra Smerilli, il mercato, quando ci sono regole e fiducia reciproca, è un luogo di incontro, e ogni politica, ogni economia, che non è fondata su giustizia e onore distrugge se stessa. Una considerazione simile a quella di Padre Francesco Occhetta, che ricorda quanto il nostro compito è di costruire giustizia, risanare i rapporti che si fratturano. E un riferimento va agli antichi romani, dicendo che il denaro bisognava governarlo, ma non servirlo. Non può essere il fine, ma è un mezzo, e può essere un mezzo buono.

Secondo Occhetta, infine, per riequilibrare lo scenario sociopolitico odierno, la soluzione è nel principio di fraternità, a metà tra l’uguaglianza estrema del socialismo e la libertà incontrollata del capitalismo che finisce per fagocitare tutto. E questo valore dev’essere accompagnato dalla cultura. Aldo Grasso parla dell’importanza di conoscere le cose da gestire, altrimenti si è schiavi e soggetti passivi che vengono gestiti.

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