Educazione civica, “un mezzo per diffondere tra i giovani la cultura del rispetto e i valori della solidarietà”. Interviene il Garante per l’Infanzia e Adolescenza
Con l’avvio dell’anno scolastico 2024/2025, Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha rivolto un messaggio agli studenti, esprimendo l’augurio che la scuola non sia solo un luogo di apprendimento, ma anche un ambiente in cui si instaurano relazioni positive. Garlatti auspica che gli studenti possano vivere la scuola come un luogo accogliente, in cui si costruiscono rapporti significativi e si cresce non solo dal punto di vista educativo, ma anche personale.
Le novità introdotte dal Ministero dell’Istruzione
Garlatti ha accolto con favore alcune delle novità introdotte dal Ministero dell’Istruzione, in particolare il ruolo dei tutor, apprezzato anche dal Consiglio nazionale delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia, e il rafforzamento dello studio dell’educazione civica. Quest’ultima è vista come un mezzo per diffondere tra i giovani la cultura del rispetto e i valori della solidarietà. L’educazione civica, secondo Garlatti, può svolgere un ruolo determinante nella crescita dei ragazzi, aiutandoli a diventare cittadini consapevoli e attivi, promotori di valori positivi nella società.
Educazione civica e inclusione
Per quanto riguarda l’educazione civica, Garlatti spera che essa non venga interpretata in modo eccessivamente individualistico, rischiando di ridurre l’apertura verso una società multietnica e multiculturale. La scuola, afferma, dovrebbe essere il primo luogo di integrazione fin dall’infanzia. In questo contesto, l’insegnamento dell’italiano agli studenti stranieri deve avvenire in modo inclusivo, evitando il rischio di isolamento o ghettizzazione, favorendo così una reale integrazione.