Educazione alla teatralità nelle scuole: non si formano attori ma esseri umani

Tiziana Marcuccio – “Oltre a stimolare la spinta creativa, i bravi insegnanti aiutano gli studenti a diventare più confidenti, empatici, aperti e collaborativi, formando così degli adulti “migliori”.
Il nostro compito non è creare artisti o curatori, ma formare adulti capaci di ascoltare, capire ed apprezzare le forme di espressione che li circondano. La mia speranza è che i miei studenti continuino per tutta la loro vita a capire la bellezza che li circonda.” (Mark Rothko)
Se per bellezza si intende capacità di lettura del mondo attraverso l’ascolto, la voce, lo sguardo, nonché una presa di responsabilità e tutela del mondo da parte di chi ne gode, allora l’educazione alla bellezza diventa missione etica e azione politica, il percorso naturale per formare futuri attori sociali, esseri umani.
Insegnare teatro quindi ha la stessa valenza che insegnare storia, matematica e altre materie curriculari e come tale necessità di esperti in grado di tradurne e applicarne il valore pedagogico.
In ben altra direzione sembra andare il recente accordo firmato tra il MIUR e la FITA, che prevede il coinvolgimento di operatori non professionisti nei progetti di pedagogia teatrale avviati nelle scuole e che smentisce parte di quanto invece previsto all’interno del Decreto legislativo n° 60 del 13 aprile 2017 ovvero il coinvolgimento di operatori professionali accreditati.
Questo è lo spunto dal quale partirà il convegno Coltivare Teatro, il valore pedagogico del formatore teatrale – scuola e teatro per un processo creativo condiviso che si terrà il gennaio 2019 dalle h 9.30 alle h 13.30 presso l’Auditorium dell’I.C. Spirito Santo in V. Roma a Cosenza. Studiosi, Professionisti del mondo dell’Istruzione e del Teatro e studenti si incontreranno per avviare una riflessione comune, sulla base delle singole esperienze e visioni, sulla delicatezza e sulla responsabilità del ruolo del pedagogo teatrale, chiamato a formare giovani studenti, futuri uomini e donne
Il convegno è stato organizzato nell’ambito del progetto C.Re.S.Co che si occupa di produzione e diffusione della scena contemporanea e che conta 136 iscritti, tra compagnie di produzione, sale, teatri, residenze, festival, rassegne, artisti, critici, operatori dello spettacolo dal vivo, diffusi e attivi su tutto il territorio nazionale, aree periferiche incluse. Organizzatori dell’appuntamento cosentino, Il Coordinamento C.Re.S.Co. Calabria che comprende 10 compagnie calabresi e che si pone come interlocutore di settore con la Regione Calabria e con gli enti pubblici locali in linea con le direttrici politiche ministeriali ed europee
Il tavolo dei relatori vedrà esponenti dell’assessorato all’istruzione e alle attività culturali della regione Calabria, rappresentanti di C.Re.S.Co, dirigenti scolastici e docenti di pedagogia e teatralità.
Fra questi la testimonianza di un docente italiano, Massimo Zordan – attore, regista ed esperto in tecniche teatrali presso La Scuola d’Italia Guglielmo Marconi di New York.
Il Coordinamento C.Re.S.Co Calabria ha scelto di invitare Massimo Zordan, oltre che per la sua comprovata competenza artistica e pedagogica anche per l’attenzione che la Scuola d’Italia pone nelle Discipline Teatrali tanto da inserirle tra le materie curricolari. Questo, spiegano, esprime una visione innovativa ed uno stimolo per una riflessione sul Sistema Scolastico italiano e su una sua possibile evoluzione. La pratica del teatro, affidata a professionisti di comprovata esperienza, quale è Massimo Zordan, può contribuire all’incontro tra la Scuola, i suoi studenti e docenti, e la società in cui la Scuola agisce. Il valore formativo e sociale della pedagogia teatrale nelle Scuole di vario ordine e grado, se guidata da professionisti, ha sempre esito positivo, quando si allinea alla sensibilità degli allievi e si focalizza sulla formazione di futuri cittadini e cittadine, uomini e donne, attori protagonisti della nostra vita civile.
L’esperienza delle scuole internazionali ed in particolare delle scuole italiane all’estero è significativa nel confronto con gli operatori in Italia in quanto rivela l’universalità delle tematiche che il docente di teatro affronta nella sua veste di educatore della persona.
La Scuola d’Italia è di recente entrata a far parte di OTiS, l’associazione riconosciuta dal MIUR che si occupa di educazione teatrale nelle scuole italiane e internazionali la cui coordinatrice, Dott. Maria Rosaria Lomonaco, sarà anch’essa presente come relatrice al congresso.