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Educazione alla legalità e cittadinanza attiva: “In… stradando” il progetto dell’I.C. “Nino Navarra” di Alcamo: interviste ai genitori Alessio Mancuso e Miriana Laudani

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“In… stradando” è il progetto nato in una ridente città del mezzogiorno italiano finalizzato a “promuovere l’Educazione alla legalità e alla cittadinanza agita” a partire proprio dal primo segmento della scuola Primaria perché, certamente, convinti che bisogna proprio partire da lì per formare uomini e cittadini consapevoli. Il progetto si pone la finalità di promuovere una sempre più consapevole coscienza civica attraverso un approccio nei confronti dell’ambiente che sia consapevole e consapevolmente costruttivo e che promuova il senso di sicurezza ed appartenenza alla propria comunità (in termini di persone, valori, regole). In realtà è proprio l’ottimo PTOF della scuola a fare da apripista alla scelta progettuale. Si legge, infatti, nel PTOF 2022/2025 che “Nell’attuale scenario […] appare opportuno che il servizio scolastico fornisca supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’ identità consapevole, armoniosa, resiliente e aperta. […] la scuola […] accrescerà la condivisione di quei valori che fanno sentire i propri studenti come parte di una comunità vera e propria”.

Quali i bisogni e, conseguentemente, quali gli obiettivi?

Il progetto “In… stradando” nasce in una eccellente scuola della città di Alcamo, la patria di “Cielo”, autore di “Rosa fresca aulentissima”, primo e originale cantore della lingua italiana. Precisamente nel brillante Istituto Comprensivo Nino Navarra di Alcamo guidato, con competenza, dal dirigente scolastico prof. Giacomo Raspanti e autorevolmente caratterizzato da un corpo docente che, per la verità, è sinonimo di competenza professionale e spiccate qualità pedagogiche e metodologiche. Non si spiegherebbe altrimenti una simile scelta resa possibile da una sinergia, attiva e proficua, tra Istituto scolastico e Città di Alcamo, tra dirigente scolastico, il già menzionato prof. Giacomo Raspanti, e il sindaco di Alcamo, avv. Domenico Surdi. Quali, dunque, i bisogni da cui si parte e quali gli obiettivi. Il progetto si prefigge i seguenti obiettivi:

  • Riconoscere le situazioni di pericolo per strada;
  • Conoscere e rispettare le norme che regolano la circolazione stradale;
  • Identificare forme e comprendere il linguaggio convenzionale della segnaletica stradale;
  • Conoscere il profilo professionale del vigile urbano e la funzione della sua gestualità all’interno del contesto stradale;
  • Sperimentare che l’interiorizzazione delle norme contribuisce alla costruzione di funzionali stili di vita, abitudini e costumi che possono avere effetti di benessere per l’intera società.

Sviluppo del progetto, attività e cronoprogramma

Il progetto è stato caratterizzato dall’esplorazione e dalla conoscenza dell’ambiente strada con esperienze di osservazione e di analisi, oltre che di gioco e costruzione, di percorsi. Sono state realizzate rielaborazioni grafico-pittoriche organizzate mediante attività inerenti all’educazione stradale, incontri, nelle le classi coinvolte (Classe II A, Classe IIB, Classe II C) con due funzionari di Polizia Municipale e un mega evento conclusivo il cui eco ha avuto risonanza sul territorio e molto oltre. Un plauso, naturalmente, ai docenti responsabili del progetto: Anna Chiara Avila, Francesca Ferlazzo, Oriella Siragusa dell’eccellente Scuola Primaria del “Plesso Europa”. Congiuntamente a loro alle diverse equipe pedagigiche delle tre classi e, nello pecifico; Per la 2A: Avila Anna Chiara, Maria Stabile, Patrizia Schirò, Oriella Siragusa, Giusy Gandolfo, Vitalba Turano e Antonella Inzerillo. Per la 2B: Francesca Ferlazzo, Mariella Cracchiolo, Annalisa Messana, Daniela Piazza, Anna Maria Salato, Gina Renda. Per la 2C: Rosaria Petralito, Vitalba Colletta. E, infine, le docenti Francesca D’Angelo, Gida Coppola e Giusi Tarantino.

La formazione dei genitori

Momento significativo, da replicare, certamente, l’incontro di formazione ricolto ai genitori, come detto. “È stato condiviso ai genitori un audio in cui parlava una giornalista che ha raccolto le ultime parole di un ragazzo vittima di incidente stradale. L’audio evidenzia la responsabilità dei comportamenti dell’autista (in generale, degli autisti) anche nei confronti degli altri (il ragazzo è morto ma non aveva bevuto, l’autista invece sì). Ne è scaturito un dibattito e una conseguente riflessione con i genitori. Certamente, è stato un momento significativo e anche emozionante” hanno commentato le responsabili del progetto insegnanti Anna Chiara Avila, Francesca Ferlazzo, Oriella Siragusa  a cui si deve ogni scelta effettuata e, conseguentemente, il successo dell’iniziativa.

Modalità di monitoraggio, verifica e valutazione

Il monitoraggio, la verifica sono stati effettuati in itinere e alla fine attraverso proprio la magnifica simulazione di percorsi stradali. Sono stati da corollario le attività grafiche e ludiche concernenti la realizzazione di segnali stradali e regole. Di pregio l’attività relativa alla sicurezza stradale attraverso l’autovalutazione da parte dei bambini, ciò al fine di rafforzare la consapevolezza del percorso fatto.

L’intervista ai genitori di Clara: Alessio Mancuso e Miriana Laudani

Che l’attività sia stata apprezzata e che, a nostro avviso, debba rappresentare un esempio di replicabilità, lo dimostra la gratitudine che traspare dalle parole dei genitori degli alunni coinvolti che, specialmente nell’ultimo incontro, al quale era presente il sindaco avv. Domenico Surdi, hanno vissuto con trasporto personale questa iniziativa per la realizzazione della quale gli alunni sono stati muniti proprio della loro bicicletta. Iniziativa resa possibile da una inusuale e molto apprezzata disponibilità del comandante della polizia municipale dott. Ignazio Bacile, del referente della polizia municipale dott. Gaetano Intravaia, e del vigile urbano Francesco Accurso. Come riferiscono i responsabili del progetto è stata di fondamentale “importanza la collaborazione con le famiglie e con gli adulti. È necessario che essi, più di quanto effettivamente non lo siano, un buon modello di comportamento. Abbiamo giocato sull’emotività partendo dalla storia vera di ragazzi che stava morendo in strada. Abbiamo puntato su un ragionamento ormai condiviso a livello nazionale e planetario: la sicurezza stradale non è un limite ma una preziosa risorsa. Abbiamo raccolto le testimonianze di due genitori che, loro sì, con la loro attenta presenza e la loro partecipazione, hanno mostrato tutta la loro competenza educativa genitoriale e la loro partecipazione alla vita della scuola: cose non comune, per la verità. Il riferimento è ai genitori di Clara, ovvero ad Alessio Mancuso e a Miriana Laudani. Esempi, anche questi, da seguire. Particolarmente

Alessio Mancuso, quanto sono importanti iniziative come quelle della scuola che frequenta sua figlia Clara?

«L’educazione stradale è importantissima per insegnare ai nostri figli, a mia figlia Clara, la sicurezza. Buona parte degli incidenti stradali, infatti, si verifica, perché si è imprudenti o perché non si conoscono le regole stradali. Per questa ragione, è necessario educare i nostri figli su questa tematica. Sono entusiasta di questa iniziativa, dell’attenzione che ha il dirigente scolastico per queste importantissime iniziative e, specialmente, della bravura delle maestre di mia figlia. Io con loro sono sicuro. Un’educazione stradale, a partire proprio dai primi anni di vita scolastica, è necessaria: solo così mia figlia, i nostri figli avranno meno probabilità di trovarsi coinvolti in incidenti. Credo, anzi ne sono certo, che solo con l’intervento a scuola dei vigili urbani, delle bravissime maestre e, a casa, anche nostro, dei genitori, insomma, mia figlia e tutti i figli diventeranno adulti responsabili e conoscitori delle norme. Saranno, quindi, conducenti, pedoni, ciclisti e passeggeri consapevoli e prudenti. Ho avuto una grande opportunità a essere, pure io, con Miriana, presente all’iniziativa. Le famiglie vanno coinvolte e questa scuola li rende protagonisti. La prima condizione per muoversi con sicurezza sulle strade è quella di conoscere le regole del traffico: i segnali stradali, le precedenze, i diritti e doveri dei vari utenti della strada».

Miriana Laudani, lei è mamma di Clara; quanto è utile avvicinare i bambini al tema dell’educazione stradale? Ci può regalare qualche spunto?

«Intanto voglio ringraziare le maestre di Clara e tutto il personale docente, oltre che, naturalmente, il prof. Raspanti, dirigente della scuola. Portare nelle classi e, stavolta, anche a casa il tema dell’educazione stradale, è fondamentale. Grandi davvero questi insegnanti e questo istituto. Un grosso grazie alla Polizia Municipale. Abbiamo bisogno di loro, in special modo, della loro funzione educativa; spesso sono visti solo nella loro funzione repressiva. Lei parlava di mossa. La prima mossa spetta naturalmente a noi genitori, a me mamma e a papà Alessio, nel caso di mia figlia Clara Quando siamo fuori casa cerchiamo di sfruttare ogni occasione per insegnare a mia figlia le regole fondamentali della strada: raccontiamo il significato dei cartelli più semplici, puntando l’attenzione sui loro colori e sulle immagini che vi sono rappresentate. Così a spasso, come in macchina nel traffico, indovinare il significato dei cartelli stradali può diventare un gioco divertente per ingannare il tempo e per far “ripassare” a mia figlia e a tutti i bimbi ciò che abbiamo insegnato. Poi, c’è l’esempio. Non dimentico mai che siamo io e Alessio i responsabili di mia figlia e, in generale parlando, i genitori sono i responsabili dei nostri figli. Ecco perché se vogliamo che imparino le regole della strada in maniera corretta è fondamentale il nostro esempio. Io e Alessio, stiamo molto attenti. I bambini amano molto imitare il comportamento degli adulti, soprattutto degli adulti di riferimento, per cui se noi gli diremo di seguire certe regole e poi saremo i primi ad infrangerle, rischieremo di confondergli le idee. Quando i nostri figli sono con noi, a bordo della nostra vettura o a piedi, dobbiamo fare uno sforzo in più per essere ligi alle regole e aiutarli a sviluppare il loro senso civico. Una volta memorizzate tutte le nostre istruzioni saranno loro a ricordarci di allacciare la cintura di sicurezza ogni volta che saliremo in macchina. Questo progetto ci ha resi ulteriormente responsabili. Ecco perché, progetti di questo tipo, lo dico da docente e da mamma, vanno replicati in tutte le scuole».

ALLEGATO – progetto educazione stradale

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