Educatori, autorizzate appena 60 assunzioni in ruolo. Anief: perché così poche se i posti vacanti sono 400?

I numeri scaturiscono dall’informativa dell’amministrazione ai sindacati sul Decreto ministeriale sulle assunzioni in ruolo organici di personale educativo per l’anno 2022/2023: guardando i numeri, il ministero dell’istruzione si dimostra incurante anche dei ricorsi al tribunale del lavoro contro la reiterazione dei contratti a termine e di quello che a breve verrà presentato al Comitato europeo dei diritti sociali sempre contro l’abuso di contratti a termine nella scuola da parte dello stato italiano.
“È incredibile – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché sulla base dei numeri forniti dal Ministero merge che le immissioni in ruolo risultano inferiori pure rispetto ai pensionamenti per via dei sei esuberi registrati. Noi non ci stiamo e ci rivolgiamo al giudice”. Per aderire ai ricorsi specifici degli educatori contro le mancate immissioni in ruolo, pur in presenza di un alto numero di posti liberi, vai al seguente link.
La delusione del sindacato è notevole. “Come Anief – ha detto Vittorio Forgione, referente nazionale PED, presente all’informativa ministeriale – ci dispiace constatare la mera e semplice formalità di questi incontri, considerando che durante l’ultimo incontro erano state fatte alcune osservazioni: controllo della tabella sul calcolo effettuato per l’organico del personale educativo, superamento del blocco organico effettuato solo ed esclusivamente sul personale educativo, possibilità di organico di fatto in considerazione che le iscrizioni nelle istituzioni educative non terminano a gennaio ma si protraggono anche fino ad agosto, possibilità di organico in deroga, l’attivazione di percorsi abilitanti considerato che l’ultimo concorso risale al 2000, richiesta di un tavolo specifico per il personale educativo, osservazioni cadute nel nulla visto i numeri e le tabelle inviateci”.
Forgione ha osservato che sulle immissioni in ruolo c’è da rimanere esterrefatti: “si realizzano circa 60 assunzioni a livello nazionale su 67 cessazioni, dove si vanno a scorporare i 7 esuberi e non si tiene conto dei 400 posti vacanti. Sembra davvero assurdo, un vero e proprio accanimento contro un’intera categoria che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’offerta formativa scolastica italiana. Si fa presente che ci sono delle sentenze contro la reiterazione dei contratti e come Anief continueremo a tutelare il personale educativo nelle sedi opportune ed eventualmente ci accingeremo alla mobilitazione dell’intera categoria. Ultima osservazione, il sindacalista chiede che la Call Veloce sia effettuata nei termini stabiliti ed avendo a disposizioni i dati dei posti disponibili rimasti non assegnati”.