Edilizia scolastica: le Province critiche sul fondo immobiliare
Saitta “Abbiamo bisogno di soldi per affrontare l’emergenza sicurezza”
Saitta “Abbiamo bisogno di soldi per affrontare l’emergenza sicurezza”
“Creare fondi immobiliari per intervenire sull’edilizia scolastica può essere uno strumento utile di programmazione a lunga scadenza. Ma il Paese vive oggi una gravissima emergenza sicurezza che deve essere affrontata subito. Non abbiamo 7 anni di tempo per garantire agli studenti scuole sicure”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta al Ministro Profumo, intervenendo ad un incontro al Ministero dell’istruzione, convocato per illustrare a Regioni, Province e Comuni una proposta di decreto che prevedrebbe la costituzione di un fondo unico per l’edilizia scolastica, da attivare prioritariamente attraverso sistemi di partenariato pubblico-privato.
“E’ uno strumento che presenta ancora troppe criticità – ha detto Saitta – perché non può consentire di intervenire sull’emergenza, ma produce risultati solo sul lungo periodo. Non abbiamo avuto risposta sulla reale dotazione economica di questo fondo, ma è evidente che, per attrarre capitali privati, potrebbe essere attivato solo da Comuni e Province che dispongano di un patrimonio immobiliare di grande valore.
Ma poi, è davvero opportuno per il Paese avviare una privatizzazione della gestione delle scuole pubbliche? Un soggetto privato dovrebbe, chiaramente, cercare profitto da una operazione finanziaria di questo tipo, e questo potrebbe spingere anche a non tenere conto delle esigenze del territorio in termini di localizzazione delle scuole stesse.
Ribadiamo – ha aggiunto Saitta – che per le Province la vera priorità è assicurare risorse per un piano pluriennale di edilizia scolastica che possa essere attivato, da subito, attraverso il fondo unico ordinario predisposto dal Ministero, e l’esclusione delle spese per gli investimenti nelle scuole dal patto di stabilità di Regioni, Province e Comuni .
Come Province abbiamo oltre 2 miliardi bloccati dal patto di stabilità e a causa dei tagli ai bilanci e dei vincoli imposti dal patto la nostra capacità di investire nelle scuole negli ultimi 5 anni è crollata di oltre il 60%. Abbiamo fatture bloccate per lavori già fatti per investimenti di manutenzione e messa in sicurezza delle scuole pari a circa 350 milioni di euro. Chiederemo con forza al nuovo Governo e al nuovo Parlamento di permetterci di sbloccare queste risorse”.