Economisti e giuristi salgono in cattedra alle superiori, il progetto di Cottarelli: “Oltre alla teoria serve l’esperienza pratica di chi lavora sul campo”

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Carlo Cottarelli, docente all’università Bocconi ed ex Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, sta per far partire un progetto che coinvolgerà gli studenti di scuola superiore.

Si tratta di “un programma per l’educazione di Scienze sociali ed economiche, promosso dall’Università Cattolica per gli studenti degli ultimi due anni delle Superiori, che partirà dal prossimo anno scolastico e prevede 150 presentazioni in altrettante scuole“, spiega Cottarelli a Il Corriere della Sera.

Cottarelli racconta che la formula di questo progetto prevede che “la parte maggiore del tempo sarà dedicata alle domande degli studenti che dialogheranno direttamente con chi ha assoluta esperienza professionale e grande capacità comunicativa. Principalmente tratteranno argomenti di quattro macro-aree: economia, finanza, diritto e comunicazione“.

A tenere le lezioni circa quaranta esperti nei loro ambiti, ad esempio, “economisti come Lucrezia Reichlin e, dal prossimo anno, Ignazio Visco; giuristi come il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato o Sabino Cassese; imprenditori come Brunello Cucinelli o Emma Marcegaglia; ex presidenti del Consiglio come Paolo Gentiloni, Enrico Letta, Mario Monti e Romano Prodi e giornalisti come Ferruccio de Bortoli e Monica Maggioni. Anche io terrò diverse lezioni“.

Nella sua ottica, Cottarelli vorrebbe aiutare la scuola a colmare i gap in educazione finanziaria: “Negli ultimi anni sono state messe in campo alcune apprezzabili iniziative. Io credo nel nostro metodo perché ai libri di testo va affiancata l’esperienza e la conoscenza di quanti hanno gestito incarichi importanti per il Paese nella loro vita”.

Per quanto riguarda il livello competitivo della scuola italiana, l’esperto dice: “Sì è ancora alto ma perdiamo terreno. Siamo in fondo alla classifica europea dei laureati. Servono pure più fondi

Accusato in passato di operare solo tagli, Cottarelli infine osserva: “Anche nel mio piano di spending review non indicai un solo taglio nella spesa per l’Istruzione. Dal 2007 è la voce che è scesa di più nel bilancio dello Stato e non soltanto per la perdita demografica italiana. Abbiamo la spesa universitaria procapite più bassa in Europa e i risultati bassi sono solo una conseguenza“.

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