Economia sempre più digitale, ma tassazione solo ad attività analogiche? Gasparri: “Chi pagherà gli ospedali, i carabinieri e la scuola?”

Durante il convegno Intelligenza artificiale. Luci e ombre tra contenuti, etica e industria, svoltosi presso la Sala Zuccari del Senato, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha affrontato il tema dell’impatto dell’IA sul sistema fiscale e sociale.
Osservatorio dinamico e autorità di controllo
Gasparri ha sottolineato la necessità di un “osservatorio dinamico” sull’intelligenza artificiale, che si affianchi al lavoro delle autorità competenti. Tale organismo dovrebbe essere in grado di monitorare costantemente le trasformazioni legate all’IA, con un approccio proattivo verso le implicazioni economiche e sociali di questa tecnologia.
Il problema della tassazione nell’era digitale
Il senatore ha poi evidenziato una questione di rilevanza globale: la disparità fiscale tra il mondo digitale e quello analogico. Gasparri ha ricordato come, durante il mandato di Donald Trump, si fosse insistito sul non intervenire su colossi come Google e Facebook. Tuttavia, ha avvertito che con un’economia sempre più digitale e dominata dall’IA, la tassazione non può continuare a gravare prevalentemente su settori tradizionali come quelli della sanità, dell’artigianato o dell’agricoltura.
“Le grandi società tecnologiche – ha osservato – utilizzano le infrastrutture delle telecomunicazioni, ma pagano solo l’1-2% di tasse, spesso in Paesi come gli Stati Uniti o l’Irlanda. Questo modello fiscale non è più sostenibile“.
Il rischio di esasperazione del problema fiscale
Secondo Gasparri, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale rischia di accentuare ulteriormente questa iniquità fiscale, aggravando le difficoltà dei sistemi nazionali nel sostenere servizi pubblici essenziali come gli ospedali, la scuola e la sicurezza. “Chi pagherà gli ospedali, i carabinieri e la scuola?“, ha detto.