“Eccallà!”. A proposito del giuramento di Socrate per gli insegnanti. Lettera

WhatsApp
Telegram

Inviata da Michele Canalini – Ecco, un’altra cosa detta in piena estate, sugli insegnanti. Chiaramente per colpa delle spire del caldo.

Come anche OrizzonteScuola ha ricordato, la scrittrice e docente Cristina Dell’Acqua, dalle pagine del Corriere della Sera, ha proposto per tutti i docenti un “giuramento di Socrate”: “Farò in modo che la mia aula sia un luogo d’ascolto, di confronto, di dubbi, piena di vita. E dove si impara a contemplare”.

Ma Socrate giova poco alla classe docente, soprattutto perché questa è in mano alle Parche.

L’unica formula di scongiuro, a mio giudizio, è quell’“Eccallà”, che oggi si sente ripetere con frequenza dagli eredi dei Latini.

Quando un docente spiega per venti minuti (non di più…), la classe ascolta in silenzio e poi arriva la consueta domanda di uno studente che chiede solo quella cosa che dimostra che lui non ha capito nulla sino a quel momento.

Eccallà!

Quando un docente prende appuntamento per una sospirata visita medica, ecco che esce la rettifica del calendario delle attività che inserisce il tuo consiglio di classe proprio nel giorno e nell’ora della visita medica.

Eccallà!

Quando un docente, dopo aver fatto indefessamente il corazziere per tutta la mattinata, parla per trenta secondi con un collega a ricreazione, ecco che due suoi allievi decidono di scazzottarsi amabilmente. Arriva la denuncia per culpa in vigilando.

Eccallà!

Infine, quando un docente dopo decenni di insegnamento, di cui diversi dedicati a un precariato randagio e in barba ai tanti titoli accademici, viene sbattuto in pensione, è costretto ad attendere per anni il TFR che poi gli arriva come a San Paolo sulla strada di Damasco.

Eccallà è proprio la formula perfetta!

WhatsApp
Telegram

Interpelli per le supplenze, le scuole iniziano a pubblicare. Ti informiamo noi quando una scuola cerca un supplente e inviamo la tua candidatura. Il nuovo sistema di Interpelli Smart