È giusto che un docente segua i propri alunni sui social? Infuria il dibattito: “Sensibilizzare anche i genitori”

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Lo scorso giugno l’arresto di un direttore scolastico in Svizzera ha scatenato un acceso dibattito sulle relazioni inappropriate tra docenti e studenti.

L’arresto ha provocato una vasta gamma di reazioni da parte di politici, psicologi, avvocati, genitori e insegnanti.

Le intervistate, ora studentesse universitarie, hanno aperto una finestra sulle loro esperienze durante gli anni delle scuole medie e superiori in Ticino. Hanno parlato di sospetti e voci su relazioni inappropriate tra docenti e studentesse, un fenomeno che ha segnato il loro percorso educativo. Una di loro sottolinea come “le giovani, soprattutto alle medie, tendono a ingigantire certi comportamenti dei professori”. 

Una delle intervistate ha raccontato un episodio specifico: due compagne di scuola accusarono un insegnante di ginnastica di comportamenti inappropriati. Nonostante la segnalazione alla direzione, l’indagine non procedette a causa della mancanza di prove.

Le interviste hanno anche messo in evidenza la problematica dell’autorità e dell’influenza che i docenti possono esercitare sugli studenti. Una delle giovani ha evidenziato l’importanza della sensibilizzazione, affermando che “è necessario spiegare alle ragazze che l’attenzione da parte di un adulto non sempre corrisponde a un sentimento d’amore”. 

Un altro aspetto cruciale emerso è il ruolo della comunicazione e della consapevolezza, che dovrebbe coinvolgere studenti, docenti e genitori. Una delle intervistate ha suggerito che “i gruppi WhatsApp sono utili, ma un docente dovrebbe cominciare a seguirmi sui social solo se non sono più una sua allieva“, sottolineando l’importanza di stabilire confini chiari nelle relazioni online tra insegnanti e studenti.

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