Due genitori scrivono alla giornalista: “Grembiulini rosa e celesti, crocefisso obbligatorio in una scuola pubblica”

La scrittrice e conduttrice radiofonica Loredana Lipperini ha recentemente condiviso su Facebook una mail da lei ricevuta da due genitori. Essi esprimono la loro delusione e preoccupazione riguardo l’esperienza vissuta nella scuola dell’infanzia frequentata dal proprio figlio.
I genitori narrano di essere stati accolti in una “piccola scuola pubblica” in cui regnano ancora pratiche antiquate. Tra crocifissi e poster di Gesù, il codice colore dei grembiuli per maschi (blu) e femmine (rosa) è solo un segno della desuetudine che persiste. In una classe di 25 bambini, spesso c’è solo una maestra per supervisionarli.
Sebbene il dirigente si sia vantato della pulizia dei bagni e della giovane età delle maestre, non è stato fatto alcun accenno all’utilizzo del giardino scolastico o ad attività all’aperto.
Più preoccupante è il discorso sull’inserimento del bambino. Come segnalato dai genitori, è inconcepibile che una maestra riconsegni un bambino in lacrime con frasi come “se non si inserisce entro questa settimana non so come fare”.
Loredana Lipperini, nel suo commento, condivide la preoccupazione dei genitori. “Ma che trent’anni dopo ancora ci sia la distinzione fra i grembiulini rosa e celesti e il crocefisso obbligatorio in una scuola pubblica, per favore, no, no e no”, esclama la giornalista.