DSGA in sciopero: “Una denuncia forte e chiara contro le condizioni di lavoro ormai insostenibili. Le segreterie sono al collasso”

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L’11 novembre sciopero dei Direttori SGA delle scuole, organizzato dall’Anquap al quale hanno dichiarato la propria adesione anche le Associazioni “Movimento nazionale dei DSGA”, “AIDA” e il gruppo Facebook “Noi…DSGA”. “Una risposta alla situazione lavorativa sempre più insostenibile e burocratica che i DSGA affrontano quotidianamente nelle scuole di tutto il Paese – afferma il presidente Anquap Giorgio Germani – Alla protesta si aggiunge anche la sospensione delle prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo dal 12 al 30 novembre 2024”.

Le richieste dei DSGA

Lo sciopero – aggiunge Germani –  è una denuncia forte e chiara contro le condizioni di lavoro ormai insostenibili. Le segreterie scolastiche, sempre più grandi e complesse, sono al collasso. A queste difficoltà si aggiunge il carico burocratico derivante dai numerosi progetti legati al PNRR, PON e PN, senza alcun adeguato supporto dall’amministrazione centrale“.

Il recente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024 ha comportato una regressione inaccettabile per la nostra categoria”, affermano i rappresentanti dei DSGA. Tra le principali critiche, la riduzione del profilo professionale, l’introduzione di incarichi triennali e l’aumento insignificante dell’indennità di direzione, ritenuta del tutto insufficiente rispetto alle responsabilità crescenti”.

I DSGA sottolineano come il CCNI sui fondi per il miglioramento dell’offerta formativa, firmato il 26 settembre 2024, preveda “incrementi del tutto irrisori: appena 4,5 euro di aumento dell’elemento di complessità e un 10% per gli altri elementi, percentuali che non rispecchiano l’enorme mole di lavoro e responsabilità che i DSGA affrontano quotidianamente“.

È incomprensibile come, dopo oltre 16 anni, la nostra figura non riceva un riconoscimento economico adeguato. Il risparmio generato dalla riduzione di 627 unità nel triennio 2024-2027, per un totale di oltre 25 milioni di euro, dovrebbe essere destinato a migliorare le nostre condizioni”, denunciano i DSGA.

Proposte di riforma

I Direttori SGA avanzano una serie di proposte concrete per affrontare la crisi che colpisce le segreterie scolastiche:

  • La collocazione dei DSGA nell’area dirigenziale di Istruzione e Ricerca o una sostanziale revisione dell’ordinamento professionale per garantire adeguati riconoscimenti di stato giuridico e di trattamento economico.
  • La partecipazione dei DSGA ai concorsi per Dirigente Scolastico e Dirigente Tecnico.
  • L’emanazione di un bando di concorso per reclutare 1.435 nuovi Direttori SGA, per colmare le carenze croniche di personale.
  • Un nuovo regolamento per ridefinire gli organici del personale ATA, nonché una nuova disciplina per il reclutamento del personale ATA.
  • L’adozione di misure tecnologiche che semplifichino il lavoro amministrativo, come il sistema SIDI/INPS per la gestione delle pratiche pensionistiche, superando la complessità dell’attuale Passweb.

Lo sciopero e le azioni di protesta correlate sono ritenuti “di fondamentale importanza per ottenere il giusto riconoscimento di ciò che i DSGA fanno da oltre un quarto di secolo”. I Direttori SGA svolgono un ruolo apicale nelle scuole e chiedono che il loro lavoro venga adeguatamente valorizzato dal punto di vista economico e giuridico.

“Siamo stanchi di essere dirigenti nei doveri, e funzionari nei diritti. Siamo stanchi inoltre di non avere i medesimi diritti di altro personale come, ad esempio, l’accesso al regime del part-time, la possibilità di svolgere la libera attività professionale o di partecipare ai concorsi per Dirigente Scolastico e Dirigente Tecnico, quando di competenze ne abbiamo da vendere. Siamo stanchi di avere enormi carichi di lavoro e di ricevere retribuzioni non adeguate. Siamo stanchi, di tutto questo e di molto altro ancora” dichiara la presidente del Movimento Nazionale DSGA, Anna Lisa Vozza.

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