Dsga, in arrivo l’indennità di direzione di 637 euro: per Anief è solo un passo avanti, ma il traguardo è lontano

La valorizzazione del personale scolastico non può rimanere un mero auspicio: non è possibile che tutti ne parlino, ad iniziare dai parlamentari, ma poi i dipendenti della scuola a fine mese continuano da decenni a trovarsi stipendi irrisori rispetto alla mole di lavoro profuso.
Uno degli emblemi di questa ingiustizia è il Dsga, il Direttori dei servizi generale e amministrativi che nella scuola ha assunto un ruolo cruciale per l’organizzazione e la gestione di fondi sempre maggiori, basti pensare a quelli arrivati con il Pnnr. Qualcosa si sta muovendo: dopo la denuncia dell’Anief sull’importo irrisorio previsto per i Dsga, l’Aran nei giorni scorsi ha inviato una Nota di chiarimento con la quale ha comunicato alle organizzazioni sindacali che per errore materiale i 49 euro lordi per l’indennità di direzione erano mensili e non annuali (come indicato nella tabella D.4.) e che quindi questa sarebbe passata a 637 euro.
“Siamo felici – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – per l’incremento stipendiale, ma continuiamo a dire che si tratta di aumenti modesti che non cambiano molto la sostanza fatta di stipendi mortificanti riservati al personale Ata e dei Dsga: ai Direttori dei servizi generali e amministrativi si chiedono titoli e competenze di alto livello, ma quando si tratta di rivedere in alto i loro compensi nessun governante trova la forza di essere coerente. La verità è che va dato loro un amento stipendiale non meno di 300 euro, altrimenti rimangono ancorati ai compensi del segretario scolastico di due decenni fa incrementati del solo costo della vita”.
“Pensiamo – continua Pacifico – che sia giusto attingere da quella somma, considerando che stiamo parlando di qualche migliaio di dipendenti e che non si tratta di cifre complessive impossibili da raggiungere: per fare avere ai Dsga una indennità degna di questo nome, si potrebbe anche utilizzare una parte dei 300 milioni che l’amministrazione, durante l’ultimo incontro tenuto all’Aran con i sindacati, ha detto di volere inserire nel nuovo Atto di indirizzo integrativo del comparto Scuola, Università e Ricerca, allargandola al personale Ata”.