Dress code, la scuola come luogo di rispetto. Il preside invita a riflettere sull’abbigliamento: “Basta abiti strappati e scollature”
In una scuola della provincia di Rieti, un dirigente scolastico ha inviato una nota ad alunni, genitori e docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, sottolineando l’importanza di un abbigliamento decoroso e rispettoso all’interno dell’istituto.
La nota, incentrata sul tema dell’abbigliamento degli studenti, invita all’osservanza del decoro nel rispetto di tutti coloro che operano e frequentano la scuola. Il preside evidenzia come l’abbigliamento giochi un ruolo fondamentale nella costruzione di un ambiente educativo efficace, riflettendo il rispetto che ognuno deve avere verso sé stesso e gli altri.
Il dirigente propone quindi alcune semplici regole dettate dal buon senso e dalla necessità di convivenza civile:
- Evitare un abbigliamento provocatorio: capi eccessivamente trasgressivi, scollati, corti o con immagini offensive non sono adatti al contesto scolastico.
- Evitare abiti strappati, logori o poco curati: la cura nell’aspetto dimostra rispetto per sé e per gli altri.
- Astenersi da capi inappropriati per l’età: alcuni stili o tendenze di moda non sono adatti all’ambiente scolastico e a determinate fasce d’età.
- Evitare capi con messaggi violenti, discriminatori o offensivi: la scuola deve essere un luogo di rispetto e inclusione.
Il dirigente sottolinea il ruolo prezioso delle famiglie nel successo educativo e invita tutti alla collaborazione per mantenere un ambiente scolastico sereno, rispettoso e favorevole all’apprendimento.
L’iniziativa del preside ha suscitato un dibattito tra chi la ritiene un giusto richiamo al decoro e chi la considera un’imposizione eccessiva. La stragrande maggioranza delle famiglie, tuttavia, sembra condividere l’importanza di un abbigliamento adeguato al contesto scolastico.