Drag queen Priscilla incontra gli studenti, scatta l’interrogazione parlamentare

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Nel mese di gennaio, la drag queen Priscilla – nome d’arte di Mariano Gallo – ha partecipato a un incontro con gli studenti in un Liceo campano, durante la settimana dell’autogestione. L’iniziativa, documentata da Priscilla sui suoi canali social è stata presentata come occasione di confronto su temi sociali e civili quali bullismo, omofobia, istruzione, intersezionalità, diritti civili e partecipazione politica.

Nel video pubblicato su Instagram, Priscilla entra nell’istituto vestita con un completo fucsia e una kefiah, accolta da un’ovazione. Nel suo racconto, ha sottolineato: “È la prima volta in assoluto che una drag queen incontra gli studenti e le studentesse di un liceo”, specificando che l’incontro era stato richiesto dagli studenti stessi e che si è svolto in presenza di docenti e della dirigente scolastica.

I temi trattati e le reazioni degli studenti

Nel corso dell’incontro – riferisce Priscilla – sono stati affrontati argomenti quali le discriminazioni, la partecipazione democratica, le difficoltà vissute da giovani che non trovano accoglienza nelle proprie famiglie e il conflitto in Palestina. Studenti e studentesse sono intervenuti con considerazioni e domande, tra cui quelle di Antonio, che ha sottolineato l’importanza di una comunità umana unita, e Fabiana, che ha parlato della necessità di esprimere dissenso verso le dinamiche politiche e sociali tossiche.

L’interrogazione della Lega e le parole di Rossano Sasso

L’iniziativa ha sollevato critiche da parte della Lega, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. In una nota, il deputato Rossano Sasso, capogruppo in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, ha dichiarato:

“La Lega presenterà un’interrogazione al ministro Valditara per fare chiarezza su quanto accaduto lo scorso gennaio nel Liceo ‘Munari’ di Acerra (Napoli), dove una drag queen, bardata di kefiah, ha parlato a ragazzi dai 13 ai 17 anni. Niente a che vedere con un pedagogista, uno psicologo dell’età evolutiva o un esperto di comunicazione: solo un soggetto che, senza alcuna competenza, fa formazione, dicendo ai nostri ragazzi che ‘spesso, quello che viene costruito a scuola, viene distrutto a casa dalle famiglie’.”

“Ora capite quando dico che nelle nostre scuole c’è l’assalto di attivisti ideologizzati – nella fattispecie, la drag queen si definisce sulla sua pagina attivista queer e transfemminista – con la complicità di docenti di estrema sinistra? Il consenso informato voluto dalla Lega porrà dei limiti a questa deriva progressista. Difendiamo la libertà di scelta educativa delle famiglie.”

L’interrogazione, ancora non formalmente pubblicata sui siti istituzionali, si inserisce in una più ampia posizione della Lega contraria alla presenza di figure attiviste nelle scuole, e punta a introdurre forme di consenso informato per le attività extracurricolari che trattano temi sensibili.

D’Aprile (Uil Scuola): “La scuola deve essere un ambiente di confronto aperto e inclusivo”

“Invece di sollevare polemiche strumentali e invadere il lavoro quotidiano del personale della scuola, riteniamo che la politica debba concentrarsi sulle priorità reali del mondo dell’istruzione. Non servono interventi esterni: i valori li insegnano i nostri docenti, che sono i professionisti dell’educazione. E lo fanno con passione e competenza. La scuola deve essere un ambiente di confronto aperto, inclusivo e rispettoso della libertà di espressione, senza alcuna forma di discriminazione o censura. Le scuole devono essere in grado di affrontare temi delicati come l’identità di genere e la diversità. Devono essere luoghi di formazione che promuovono il pensiero libero e critico, il rispetto per la diversità e l’inclusione, fornendo agli studenti gli strumenti per comprendere le varie sfaccettature della società”. Così parlando con l’ANSA il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile.

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