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Dopo una supplenza breve spetta la Naspi?

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Naspi

Anche una supplenza breve può dar diritto alla Naspi se si è in possesso di tutti gli altri requisiti che la misura chiede.

 La supplenza di un lavoratore del comparto scuola viene confermata con un contratto di lavoro a tempo determinato. Tale contratto viene sottoscritto dal Dirigente scolastico e dal candidato interessato, cioè il docente appena nominato e prevede il periodo in cui il docente dovrà prestare la sua attività e le modalità. Anche i precari possono richiedere la Naspi, ma solo se si rispettano altri requisiti. 

Rispondiamo a un nostro lettore che ci chiede:

Buona sera, 

sto valutando di lasciare il mio attuale posto di lavoro, perché diventato un ambiente invivibile, presentando le dimissioni, pertanto so che non mi spetterebbe la NaSpi. Avrei la possibilità di svolgere delle supplenze brevi e saltuarie (1-2 gg) per sostituzioni malattie. Posso chiedere la NaSpi dopo aver effettuato una supplenza di questo tipo? Avendo avuto un contratto a tempo determinato anche solo di 1 o 2 giorni?

Naspi e precari della scuola 

La lettrice dice giustamente che se presenta le proprie dimissioni non le spetta la Naspi. Svolgendo un lavoro a tempo determinato presso la scuola, accettando supplena breve, si configurerebbe la perdita involontaria dell’ultimo rapporto di lavoro. Partiamo dal concetto di base che anche una supplenza breve o saltuaria può dare diritto a presentare la domanda per richiesta di Naspi. Ma questo è possibile al verificarsi di altri due quesiti: 

  • Aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 48 mesi precedenti la cessazione del lavoro;
  •  la perdita del lavoro deve essere involontaria ovvero frutto di licenziamento, scadenza contratto a termine, dimissioni per giusta causa. In caso di dimissioni volontarie infatti la naspi spetta soltanto alla neo mamma che si dimette entro l’anno di vita del figlio. 

Quindi rispondendo alla lettrice possiamo dire che in merito alla scadenza contrattuale a termine non ha alcun problema. Mentre occorre calcolare la presenza o meno delle 13 settimane contributive. Se la supplenza arriva a ridosso delle dimissioni, di fatto, non ci saranno troppi buchi contributivi che possano andare a diminuire la durata e l’importo della Naspi. E’ importante, però, che con il suo attuale lavoro, quello da cui vuole presentare dimissioni, abbia maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 48 mesi.

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