Dopo mesi di DAD, ancora compiti durante le vacanze. Il no di alcuni genitori, ecco cosa dice la normativa

Mai come quest’anno docenti e discenti sono stati a contatto con pc, tablet, smartphone e Internet. Persino per l’intera giornata – a volte – data l’impossibilità di uscire di casa durante la quarantena. Si tratta, questa, di una rivoluzione che ha toccato profondamente le vite di persone che, nella grande maggioranza dei casi, non erano abituate a un tale bombardamento di tecnologia.
Nonostante questo fortissimo stress da Coronavirus, alcuni docenti hanno continuato ad assegnare per le vacanze/periodi di sospensione dell’attività didattica, numerosi elaborati da consegnare pena insufficienze. A porre la questione di legittimità sono i genitori.
Quesiti dei genitori – I compiti per le vacanze
Un gentile lettore ci chiede un parere:
“Buongiorno, sono un genitore; vi chiedo per favore di chiarire ancora una volta se i docenti possono fissare la consegna di compiti da svolgere a casa durante i periodi di vacanza. Credo sia necessario per i ragazzi riposarsi soprattutto alla luce dell’anno stressante che hanno dovuto trascorrere, con la didattica a distanza ed utilizzo delle tecnologie digitali fino allo sfinimento. Nonostante ciò, troppi docenti continuano ad assegnare compiti con obbligo di consegna telematica degli elaborati durante le vacanze [sospensione dell’attività didattica] Se ciò non avviene, molti insegnanti assegnano gravi insufficienze. Prima di provare a contattare il Ministro Bianchi chiedo a voi, per favore, i riferimenti di legge in vigore nella scuola Italiana a questo proposito.”
Compiti per le vacanze – Questione controversa
L’argomento dei compiti per le vacanze, in special modo natalizie ed estive, è piuttosto controverso. Già da qualche anno si sono messi in evidenza alcuni fronti contrari, che raccolgono adesioni di genitori e insegnanti. Anche la politica ha preso posizione negli ultimi anni; l’ex Ministro dell’istruzione, Bussetti, aveva invitato i docenti a non assegnare i compiti durante il periodo della sospensione delle lezione per Natale.
Probabilmente la questione è ritornata all’attenzione durante la recente sospensione di uno – due giorni per Carnevale.
C’è chi tra il personale docente decide per una via di mezzo: un volume ridotto di compiti che permetta comunque agli alunni di tenere la mente allenata durante le vacanze. C’è anche chi sottolinea esistano modi più creativi, ludici e divertenti per farlo. Ad oggi, tutto è rimesso alla discrezione degli insegnanti e della singola istituzione scolastica oppure vi sono disposizioni legislative chiarificatrici?
Opinioni a confronto
I contrari
Per molti addetti ai lavori i compiti per le vacanze costituiscono una contraddizione in termini, un assurdo logico. Le vacanze dovrebbero essere per definizione dedicate al riposo; si chiamano così proprio perché liberano dagli affanni feriali. Nessuna categoria di lavoratori accetterebbe di prolungare il lavoro nel tempo libero o durante le ferie. Invece è del tutto normale che a questa opinabile pretesa si debbano assoggettare gli studenti.
I contrari ritengono i compiti per le vacanze, inutili, dannosi, persino discriminanti; in quanto i ragazzi delle famiglie più attrezzate sono premiati dalla scuola, gli altri si perdono. Caricare di compiti, dunque, non solo è inutile ma controproducente.
I favorevoli
Sono tutti coloro che ritengono assurda l’idea che per tutta l’estate o altro periodo festivo non si faccia niente. Qualcosa bisogna pur far fare, ad esempio leggere libri magari concordati con l’insegnante, in modo che l’alunno legga qualcosa che gli piace, con la richiesta di scrivere un riassunto e un commento che testimoni la lettura. Fossero anche libri divulgativi semplici, scritti da uno specialista. Deve essere qualcosa che richieda un minimo di impegno e di sforzo, il cervello va tenuto in allenamento. I ragazzi leggono poco, devono riabituarsi, avere più cognizione della letteratura, della storia.
La terza via
Tra le due posizioni summenzionate, c’è sempre tuttavia la possibilità di mediare: una terza via, in tal senso, è rappresentata dalle originali idee che hanno proposto, in tempi recenti, alcuni docenti e presidi italiani. Questi ultimi hanno infatti reinterpretato il concetto di compiti per le vacanze, proponendo ai propri studenti di svolgere alcune attività benefiche per la società: ad esempio, pulire un tratto di spiaggia, di prato o bosco.
Un’ottima idea per sviluppare la competenza trasversale della cittadinanza e dell’educazione ambientale, come richiesto dall’Unione Europea.
Compiti per le vacanze – Cosa dice la Legge
Circolare ministeriale n. 177/1969
La normativa in merito non è al momento risolutoria della questione. Vi è una circolare ormai datata oltre 50 anni fa con oggetto: “Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa”.
“agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo NON vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.
Ma da quanto si può leggere nel suo contenuto, essa si riferisce più che altro all’importanza del riposo domenicale negli alunni; non assegnare compiti per lunedì, in sostanza; quindi non vi è alcun accenno a periodi di sospensione didattica più ampi quali le vacanze estive o natalizie.
La circolare è superata dalla Legge sull’autonomia scolastica
Il D.P.R. dell’8 marzo 1999 definisce l’autonomia scolastica di ogni istituto. All’articolo 2 riporta testualmente:
“L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.”
In sostanza è la singola istituzione scolastica, nella sua autonomia a progettare l’offerta formativa. Gli organi collegiali, in particolare il Collegio docenti in quanto deputato alla programmazione dell’azione educativa, delibera i criteri di valutazione i quali sono inseriti all’interno del PTOF, documento fondamentale costitutito dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche contenente la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa; approvato in ultima istanza dal Consiglio di istituto.
Criteri di valutazione – Esempio – Compiti per le vacanze
Tali criteri si trovano nella via di mezzo di cui dicevamo poco sopra, la terza via, e che lo scrivente ritiene più adeguata.
“È opportuna l’assegnazione di compiti da svolgere a casa durante il fine settimana e nei periodi di vacanza nel corso dell’anno scolastico:
- per favorire un consolidamento degli apprendimenti;
- per incentivare atteggiamenti di responsabilità e di autonomia;
- per acquisire un efficace metodo di studio;
- per coinvolgere le famiglie nel lavoro scolastico.
Naturalmente risulta difficoltoso quantificare il tempo da dedicare ai compiti in tali periodi perché ciò dipende anche dai ritmi e dalle modalità di svolgimento di ogni alunno; i docenti sono consapevoli che l’impegno non deve limitare pesantemente le esperienze familiari e la conduzione di altre attività extrascolastiche.
Attraverso l’utilizzo del Registro elettronico, i docenti del Consiglio di Classe/Team di docenti assegnano i compiti per casa coordinandosi al fine di evitare un eccessivo carico di lavoro. Le attività assegnate sono chiare nella consegna, fattibili da tutti gli alunni, diversificate in caso di percorsi individualizzati e/o personalizzati, vertono su contenuti e tematiche già affrontati, costituiscono un’occasione di partecipazione e di condivisione con la famiglia del lavoro svolto a scuola.”
Risposta al quesito
Sono le istituzioni scolastiche a decidere sui compiti per le vacanze, nello specifico gli organi collegiali. Inoltre qualora le scuole non abbiano un paragrafo specifico all’interno del regolamento/criteri sulla valutazione, di certo è la Costituzione a garantire la Libertà di insegnamento, per cui ogni insegnante può decidere in autonomia ed assoluta libertà per l’appunto gli strumenti di valutazione dei propri alunni.
Il genitore può sollevare la questione al Dirigente scolastico sull’opportunità o meno di assegnare compiti nei periodi di sospensione dell’attività didattica. Quest’ultimo potrebbe convocare un Collegio docenti, di cui è presidente, mettendo all’ordine del giorno la questione. A quel punto la delibera dell’organo diventa punto di riferimento per l’operato del singolo insegnante e consente di creare una visione unitaria-educativa all’interno della scuola. Ma ribadiamo, essa non può essere in contrasto con la Legge o con il precetto costituzionale della libertà di insegnamento.
Pertanto nelle delibere degli organi collegiali non troveremo mai disposizioni perentorie in tal senso, ma piuttosto degli inviti ai docenti (è opportuno che, si consiglia di) ad agire in una certa maniera, sempre nell’ottica del successo formativo degli studenti e nel rispetto di quanto disposto dalla Normativa.