Donazzan: Veneto investe su scuole di formazione moda; lì c’è lavoro

La moda è uno dei settori dove l’indirizzo scolastico si evolve facilmente in posti di lavoro, eppure solo due scuole hanno risposto all’appello per un confronto organizzato dall’Assessore alla Formazione, Scuola, Lavoro della regione Veneto, Elena Donazzan.
E’ quanto emerso in Veneto, dal Tavolo della Moda organizzato a Palazzo Balbi per fare il punto sulla situazione di un settore che conta 8.874 imprese in regione con 63.828 addetti.
Dopo il tavolo di confronto erano state convocate tutte le scuole dell’indirizzo di studi sulla moda, ma si sono presentati solo due dirigenti scolastici.
L’assessore si augura che si tratti solo dell’effetto estate. “Spero – ha commentato – sia successo solo perché si tratta di un giorno di fine luglio. I temi, infatti, erano stimolanti nell’ottica del miglioramento dell’orientamento e del rapporto tra scuola e impresa, soprattutto con l’obbiettivo di vincere l’approccio scettico delle famiglie nei confronti del settore moda“.
L’Assessore, come si legge sul’AdnKronos rilanciato dal quotidiano il Tempo, aveva commentato che per “troppi anni si è detto che la moda era finita e certamente è stata fuorviante la strategia delle delocalizzazioni. Rimane, invece, un campo bello e affascinante per chi ci si affaccia. C’è bisogno di giovani formati e docenti inclini ai percorsi professionalizzanti. Ma devono essere in grado anche le stesse aziende di sfruttare del tutto la richiesta di formazione“.
Il settore che ha resistito a molte prove dure, dal ricambio generazionale alle delocalizzazioni, avrebbe bisogno di nuove leve. La Regione, stando alle dichiarazioni dell’Assessore, ha fatto la sua parte. “Si conferma la necessità – ha chiosato Donazzan – di quella formazione mirata di giovani e disoccupati per cui la Regione ha messo sul tavolo 600.000 euro di investimenti. Ma le aziende non sono state ancora in grado di intercettare sempre tutte le opportunità. È opportuno che sfruttino meglio la richiesta di formazione per dare risposte adeguate ad un mercato che continua a crescere e a cambiare. La moda è un settore strategico e da parte nostra rimane la massima disponibilità a destinare risorse ma il tavolo deve essere stimolato anche ad essere più preciso e puntuale nell’esprimere le esigenze formative“.