Donazzan: emergenza denatalità, solo in Veneto 2.750 bambini in meno in scuole dell’infanzia

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“E’ necessario porre l’accento sulla grave emergenza legata alla denatalità che l’Italia sta vivendo. Scontiamo una drammatica assenza di politiche a sostegno della famiglia e della natalità: nel solo Veneto si contano 2.750 bambini in meno nelle scuole dell’infanzia statali e partitarie. Senza vita, senza figli, non c’è futuro: questo è un tema che dobbiamo obbligatoriamente trattare”.

Così l’Assessore Regionale all’Istruzione e alle Pari Opportunità del Veneto Elena Donazzan, intervenendo al VI Seminario regionale dedicato alla scuola dell’infanzia “Zelarino 6” promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e da FISM – Federazione Italiana Scuole Materne del Veneto.

“Politiche per la conciliazione dei tempi e sostenibilità finanziaria delle scuole paritarie che sono una ricchezza del nostro territorio. Dobbiamo insieme trovare le soluzioni per creare un sistema di welfare territoriale. Il Recovery dovrà trattare anche di questo e le politiche della prossima programmazione regionale del FSE+ Fondo Sociale Europeo Plus potranno essere un aiuto per la formazione dei docenti, per la conciliazione dei tempi attraverso i voucher, per costruire le condizioni per rendere la vita della famiglia più serena nella prospettiva di crescita propri figli” ha aggiunto Donazzan.

Più di 1.100 i partecipanti, tra insegnanti e operatori delle scuole dell’infanzia, soprattutto paritarie, all’iniziativa via web che ha visto gli interventi di Carmela Palumbo, Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, e Stefano Cecchin, Presidente di FISM Veneto.

“Il documento base delle Linee pedagogiche per il sistema integrato ‘zero-sei’, previsto da una norma del 2017, può essere l’occasione per far emergere la peculiarità veneta di una tradizione di sussidiarietà cattolica e territoriale ispiratrice della nascita delle scuole paritarie – continua l’Assessore regionale, che conclude – una tradizione che oggi necessita, evidentemente, di uno sguardo verso il futuro con radicali cambiamenti della nostra società. Una società per la quale le politiche di governo del territorio e quelle nazionali devono immaginare coraggiose soluzioni in termini finanziari e di welfare”.

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