Docenti vincolati, fumata nera dalla legge di bilancio. Ma con il rinnovo del contratto di mobilità potrebbero arrivare soluzioni

In verità non c’erano molte speranze negli ultimi giorni. E alla fine tutto è stato confermato: dalla manovra 2022 non arriverà alcuna misura in favore dei docenti sottoposti al vincolo di mobilità. Neanche l’assegnazione provvisoria. Se da un lato si spera nel prossimo anno per quanto riguarda l’attività legislativa, dall’altro lato non bisogna scordare che la trattativa per il rinnovo del CCNI di mobilità è appena iniziata.
C’era inizialmente il proposito che si potesse mettere mano al vincolo triennale dei docenti almeno con l’assegnazione provvisoria: sia la Lega che il Partito Democratico, per quanto riguarda la maggioranza, avevano presentato un emendamento alla legge di bilancio in tal senso. Sul tema, il senatore della Lega, Mario Pittoni, ha scritto: “I veti di una parte politica hanno purtroppo impedito che si ragionasse già in legge di Bilancio (ne riparleremo per il Milleproroghe o in un possibile e auspicato decreto Scuola) di assegnazione provvisoria dei vincolati e magari superamento del vincolo”.
Dunque, come rimarcato dallo stesso responsabile scuola della Lega, le forze parlamentari si daranno appuntamento al decreto milleproroghe per tentare di intervenire sulla questione.
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La strada del contratto di mobilità
Tuttavia, non bisogna scordare che il tema dei blocchi di mobilità è materia di contrattazione. Ed è da qui che bisogna ripartire subito, secondo le organizzazioni sindacali. Comprese Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda che hanno scioperato pochi giorni fa e ancora non hanno ripreso le trattative al Ministero.
“Sul tavolo della mobilità è necessario affrontare con tempestività il tema della continuità didattica e del servizio attraverso l’assunzione di tutti i precari e non costringendo le persone a lavorare in posti lontani dalla propria residenza“, scrivevano pochi giorni fa i sindacati in stato di agitazione, in cui hanno spiegato i motivi della loro assenza all’informativa sul tema prevista per lunedì 20 dicembre, ricordando che era necessario prima di intraprendere un tavolo tecnico, la convocazione di un tavolo politico con tutte le organizzazioni sindacali.
Incontro del 20 dicembre che è stato ugualmente svolto e a cui ha partecipato la Cisl Scuola, l’unica forza sindacale che non ha aderito alle proteste delle ultime settimane.
Il sindacato guidato da Lena Gissi ha avanzato proprio tramite la via contrattuale, una soluzione per il vincolo triennale dei docenti, illustrando una proposta al Ministero: consentire ai docenti neoassunti di acquisire la titolarità o sulla scuola di prima assegnazione o su quella ottenuta per trasferimento.
“La proposta si muove su una linea di coerenza con le soluzioni già adottate nel precedente contratto, contemperando le esigenze di continuità con quelle di ricongiungimento al nucleo familiare da parte del personale; una coerenza che riguarda anche il metodo, analogo a quello seguito per il superamento in sede contrattuale della titolarità di ambito prevista dalla legge 107/2015”, spiega la Cisl Scuola.
Resta da vedere come valuterà la proposta e soprattutto come intende agire il Ministero dell’Istruzione nei confronti degli altri sindacati: proprio in una nota unitaria del 21 dicembre, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda degli Insegnanti hanno rilanciato: “pensare di chiudere il CCNI sulla mobilità del personale scolastico, che peraltro, è stato oggetto di sciopero generale del settore, ci sembra un venir meno ad ogni logica negoziale, specie in assenza di un atto di indirizzo all’Aran per il rinnovo del CCNL che dovrà rinegoziare anche tale aspetto“.
“Infine, con la presente vogliamo significare che la mancanza del rinnovo del CCNI, per il principio dell’ultrattività dei contratti, riporta la normativa al CCNI sottoscritto per il triennio 18/19- 19/20-20/21, ora scaduto che faremo valere in ogni sede, non ultima, quella giurisdizionale, nella sua formulazione originaria“, chiudono i sindacati.