Docenti tutor, il Ministero non cambia idea. Per Anief l’ambizioso progetto rischia di naufragare
Sul docente tutor, in arrivo a settembre 2023 per combattere per l’orientamento e la dispersione scolastico, l’amministrazione non sembra volersi scostare dalla prima versione proposta: oggi il ministro dell’Istruzione Giuseppe ha ribadito che saranno coinvolti circa 40 mila insegnanti e che in questa prima fase, al via il prossimo mese con la formazione on line, riguarderà gli ultimi tre anni della scuola superiore per poi estenderla nel tempo al biennio iniziale e alle scuole medie, così da coprire tutti gli otto anni della scuola secondaria: il docente tutor, ha detto il ministro, “avrà un ruolo decisivo” perché a lui spetterà “personalizzare il percorso formativo e coordinare in una logica di team tutti gli altri docenti per far si che la formazione del ragazzo sia sempre più aderente alle sue necessità“. Secondo Valditara “si tratta della prima pietra della rivoluziona del merito. Che prevede di tirar fuori i talenti che ogni ragazzo ha dentro di sé e non permettere che qualcuno rimanga indietro”.
Ai docenti tutor verrà assegnato un bonus annuale variabile da 2.850 euro a 4.750 euro lordo Stato, come è stato deciso in contrattazione: il loro finanziamento si ricaverà dai 150 milioni del fondo per la valorizzazione del personale scolastico (art. 1 comma 561 della Legge di Bilancio 2023). I docenti tutor dovranno impegnarsi per un triennio per raggiungere obiettivi PNRR. La ripartizione dei 150 milioni per i tutor sarà fatta in base al solo numero degli alunni delle classi terminali di ogni istituto secondario di secondo grado. La ripartizione per singolo docente sarà effettuata dalla contrattazione di istituto prevedendo un assegno annuo da 2.850 euro a 4.750 euro lordo Stato, quindi ai docenti tutor arriverà circa la metà di queste cifre. A giorni, dopo l’informativa sindacale, il prossimo decreto ministeriale relativo ai criteri di attribuzione del bonus e alle linee guida già pubblicate sulla figura del docente tutor. Assieme a quella del docente tutor si istituirà la figura dell’orientatore: si prevedono circa 2.500 orientatori.
Anief – come ha già detto nel corso dell’ultimo incontro con l’amministrazione – chiede di assegnare un organico aggiuntivo per non far naufragare l’ambizioso e importante progetto: non si comprende perché poi si debbano escludere i docenti precari (uno su quattro dell’attuale organico utilizzato), che quindi non potranno ricoprire questa nuova figura professione. Infine, il sindacato autonomo ritiene che occorra maggiore chiarezza sui criteri di ripartizione del fondo di 150 milioni di euro fra le diverse scuole.
“Sulle modalità di individuazione dei docenti tutor – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – abbiamo subito espresso la nostra contrarietà, perché non contemplano il personale a tempo determinato e non c’è alcuna previsione di un organico aggiuntivo. Sarebbe anche necessario valutare gli specifici percorsi già seguiti su dispersione e orientamento scolastico, coinvolgendo il personale e programmando sin d’ora attività di recupero mirate”.
“Sarà necessario dotare le scuole di uno specifico organico aggiuntivo oltre a individuare specifiche risorse finanziarie aggiuntive nelle scuole in zone a rischio alta dispersione – ha detto Stefano Cavallini, segretario generale Anief – perché in questi istituti l’impegno sarà decisamente maggiore. Inoltre con il dimensionamento scolastico dei prossimi anni, avremo scuole con un numero elevato di plessi: in questi casi non potrà bastare un solo tutor a risolvere il problema e comunque il compenso dovrà essere più alto a chi porterà avanti questo onere”.
FORMAZIONE E REQUISITI
I docenti interessati dovranno seguire un corso di formazione di 20 ore gestito da Indire e completamente on line, che inizierà ad aprile di quest’anno. Tra i criteri non vincolanti ma indicativi per l’individuazione di tali figure: avere prestato 5 anni di servizio a tempo indeterminato; avere svolto funzioni interne alla scuola su orientamento, Pcto e dispersione; impegnarsi a ricoprire tale incarico per almeno un triennio. Il ministero a breve pubblicherà la circolare esplicativa decreto ministeriale che sarà emanato entro i 180 giorni previsti dalla legge: la circolare, presentata per sommi capi ai sindacati, delinea i criteri circa l’individuazione, il percorso e la remunerazione del tutor.
I COMPITI DEL DOCENTE TUTOR
Il docente tutor – scrive Orizzonte Scuola – avrà il compito di coordinare e promuovere le attività educative per personalizzare l’istruzione negli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado. Questo compito include il supporto per gli studenti che hanno difficoltà e la promozione del potenziamento per quelli che hanno talenti particolari.
I COMPITI DEL DOCENTE ORIENTATORE
l docente orientatore avrà il compito di favorire le attività di orientamento per aiutare gli studenti a fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, tenendo conto dei diversi percorsi di studio e lavoro e delle varie opportunità offerte dai territori, dal mondo produttivo e universitario. Questo approccio deve essere fatto rispettando l’autonomia degli istituti scolastici, degli studenti e delle loro famiglie.
LA FORMAZIONE
Il corso di formazione per diventare docente tutor e docente orientatore sarà di 20 ore e sarà gestito dall’Indire. I tutor dovrebbero essere 40.000, a cui vanno i docenti orientatori, uno per ogni istituto scolastico; saranno distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado (anno scolastico 2023/2024). Saranno poi le scuole a organizzare il servizio nella loro autonomia.