Docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri, saranno formati e poi assunti. Il piano di Valditara per l’integrazione e per combattere la dispersione scolastica

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Dal 2025/2026 saranno formati e poi assunti docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri. Si tratta di una delle misure principali previste dal Dl scuola e sport, già diventato legge questa estate.

Un piano voluto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, teso a migliorare l’integrazione degli alunni stranieri.

A partire da questo anno scolastico, infatti, le scuole avranno l’obbligo di valutare il livello di conoscenza della lingua italiana di tutti gli studenti che si iscrivono per la prima volta al sistema scolastico italiano.

In caso di lacune, saranno attivati dei corsi di potenziamento in orario extracurricolare, strutturati in base al livello di conoscenza dello studente. “Gli istituti, insomma, dovranno stabilire il grado di conoscenza della lingua degli iscritti, per poi avviarli a un piano didattico personalizzato”, ha spiegato il Ministro pochi giorni fa.

Per garantire la qualità dell’insegnamento, a partire dall’anno scolastico 2025/2026 saranno formati e assunti docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda: “andremo a formare docenti di lingua italiana specializzati nell’insegnamento agli stranieri che, a partire dal prossimo anno scolastico, 2025/2026, si occuperanno degli studenti stranieri con un livello insufficiente di conoscenza dell’italiano. Questi seguiranno dei corsi specialistici con insegnanti formati e assunti ad hoc”.

Cosa prevede la nuova legge?

La nuova legge, dunque, prevede un pacchetto di azioni mirate proprio all’integrazione degli alunni e degli studenti stranieri che sono:

  • l’assegnazione di un docente dedicato all’insegnamento dell’italiano per stranieri, per le classi aventi un numero di studenti stranieri, che si iscrivono per la prima volta al Sistema nazionale di istruzione e che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana (corrispondente al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue), pari o superiore al 20% degli studenti della classe;
  • attività di potenziamento didattico in orario extracurricolare, la cui partecipazione è riservata alle istituzioni scolastiche che registrano tassi di presenza di alunni stranieri, che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana;
  • la presenza degli alunni stranieri, che si iscrivono per la prima volta al Sistema nazionale di istruzione e che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana nelle classi, non deve superare il 20% degli studenti complessivamente presenti nella classe.

Alunni stranieri: i dati sulla dispersione scolastica

Le mosse di Valditara in merito agli alunni stranieri sono da leggere all’interno di un contesto che vede una dispersione degli alunni stranieri in Italia preoccupante.

Come spiegato in un precedente articolo, se alla scuola primaria, la presenza di alunni stranieri è consistente, con una percentuale che supera il 15%, questo numero si riduce drasticamente alle scuole medie e ancora di più alle superiori. Un dato che evidenzia come la scuola italiana, pur garantendo l’accesso all’istruzione per tutti, non riesca a trattenere gli studenti stranieri fino al completamento del ciclo di studi.

Secondo lo studio realizzato dal Ministero, la dispersione scolastica colpisce maggiormente i ragazzi di origine straniera, soprattutto tra i 17 e i 18 anni, quando molti di loro abbandonano gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Un dato allarmante che sottolinea le difficoltà di integrazione e le scarse prospettive future che spingono molti ragazzi ad abbandonare la scuola.

Nonostante l’aumento degli studenti stranieri nelle scuole italiane, passati dal 10,6% all’11,2% in un solo anno, il calo demografico generale (-145.000 studenti italiani) porta a una diminuzione complessiva degli iscritti. Un dato che dovrebbe far riflettere sulla necessità di rendere la scuola italiana più inclusiva e attrattiva, in grado di rispondere alle esigenze di una società sempre più multiculturale.

Report-MIM

Patria, identità ed educazione civica: un altro aiuto per gli alunni stranieri

Ma le misure per gli alunni e studenti stranieri non si esauriscono nel decreto Sport e Scuola. Nelle nuove linee guida di educazione civica, che avranno come obiettivo quello di educare gli studenti ai valori della Costituzione italiana, si porrà l’accento sul senso di appartenenza alla comunità nazionale.Si dovranno far conoscere i valori connessi alla appartenenza alla comunità italiana, che ha una sua storia, una sua cultura e una sua identità“, ha sottolineato Valditara, evidenziando ancora una volta che l’obiettivo è quello di fornire agli studenti stranieri gli strumenti per conoscere la cultura italiana in modo completo, favorendo una vera integrazione basata sulla conoscenza e la condivisione dei valori fondanti della società.

“Offriremo dunque agli studenti stranieri la conoscenza piena della cultura italiana, perché ritengo che non sia possibile una vera integrazione senza conoscere i valori fondamentali e i principi costituzionali di chi ti accoglie. Ovviamente, la conoscenza della lingua è il primo passo”, ha aggiunto.

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