Docenti sostegno, il Ministero: “Occorre incrementare il numero degli specializzati, esigenza non più rinviabile. Ridurre la mole di istanze giacenti per titoli esteri (oltre 10mila domande)

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É stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto legge n. 71 del 31 maggio che disciplina, tra le altre cose, misure urgenti di sostegno didattico agli alunni con disabilità. 

Il provvedimento, oltre a prevede l’attivazione di nuovi percorsi di specializzazione ad hoc per i precari e gli specializzati esteri in attesa di riconoscimento, contiene misure volte a favorire la continuità didattica nei confronti degli alunni con disabilità.

In particolare, al fine di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno, si prevede la possibilità, su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, di ottenere la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione del dirigente scolastico e nell’interesse del discente.

Le operazioni relative al personale a tempo indeterminato si svolgeranno comunque prima (immissioni in ruolo ed utilizzazioni/assegnazioni provvisorie). La conferma troverà applicazione solo a condizione che venga accertato il diritto alla nomina nel contingente dei posti disponibili da parte del docente interessato.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella relazione illustrativa, specifica ulteriormente la cornice normativa. L’obiettivo primario è incrementare il numero di docenti specializzati e ridurre il carico di richieste di riconoscimento di titoli esteri, affrontando così il contenzioso in atto.

Il settore del sostegno didattico sta affrontando una grave carenza di insegnanti specializzati, con un impatto significativo sull’efficacia dell’azione educativa per gli alunni più vulnerabili. Il Rapporto ISTAT 2024 sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità evidenzia un aumento costante del numero di alunni con disabilità, a fronte di una carenza di docenti specializzati.

Nell’anno scolastico 2022/2023, si contavano circa 338.000 alunni con disabilità e circa 228.000 docenti di sostegno. Dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito indicano oltre 85.000 docenti privi di specializzazione, il che significa che oltre 136.000 alunni non sono seguiti da insegnanti specializzati.

La carenza di organico è diffusa in tutto il territorio nazionale, con numerose cattedre scoperte nonostante le recenti immissioni in ruolo. Ciò costringe a ricorrere a supplenze, spesso con docenti privi di specializzazione.

Un fattore cruciale è il disallineamento tra il fabbisogno di docenti specializzati e l’offerta formativa universitaria, in particolare nella distribuzione territoriale. L’analisi dell’offerta formativa per il TFA  nel triennio 2021/2024 rivela una concentrazione al Centro-Sud, con il 4/5 dei posti disponibili. Nelle regioni del Nord, la carenza di opportunità di specializzazione limita l’accesso al concorso e all’immissione in ruolo, compromettendo la continuità didattica per gli alunni con disabilità.

Nelle tre annualità considerate, l’offerta formativa di tutte le regioni del nord è pari rispettivamente al 15,58% (VII ciclo), al 14,04% (VIII ciclo) e al 13,38 % (IX ciclo) del totale nazionale, restando sostanzialmente invariata in termini di numeri assoluti; l’offerta delle regioni Calabria, Campania e Sicilia rappresenta da sola rispettivamente il 36,91%, il 37,7% e il 37,67% del totale nazionale, con un continuo incremento in termini di numeri assoluti, che determina una forbice in progressivo allargamento nel triennio rispetto ai dati del nord.

La carenza di docenti specializzati ha ripercussioni negative sull’apprendimento e sul benessere degli alunni con disabilità. La mancanza di continuità didattica, dovuta al ricorso a supplenti, ostacola la creazione di un rapporto stabile e di fiducia tra insegnante e alunno, fondamentale per il successo dell’inclusione scolastica. Inoltre, l’accumulo di richieste di riconoscimento di titoli esteri (circa 12.000) ha generato un notevole contenzioso, con conseguenze negative sia per i richiedenti che per il Ministero.

A tutt’oggi, molte cattedre rimangono scoperte nonostante la previsione delle immissioni in ruolo sulla base dei concorsi recentemente banditi, come si evince dai grafici sottostanti, che evidenziano un numero significativo di posti non conferibili per assenza di docenti specializzati.

Per affrontare questa emergenza, è cruciale:

  1. Incrementare l’offerta formativa: Ampliare l’offerta formativa per il TFA, in particolare nelle regioni del Nord, per garantire pari opportunità di specializzazione a tutti gli aspiranti docenti.
  2. Snellire le procedure di riconoscimento: Accelerare le procedure di riconoscimento dei titoli esteri per ridurre il contenzioso e favorire l’ingresso di nuovi docenti specializzati.
  3. Incentivare la specializzazione: Promuovere la specializzazione sul sostegno attraverso incentivi economici e percorsi formativi mirati, al fine di attrarre nuovi professionisti nel settore.
  4. Monitoraggio e valutazione: Implementare un sistema di monitoraggio costante del fabbisogno di docenti specializzati e dell’efficacia degli interventi attuati, per garantire un’azione educativa sempre più inclusiva e di qualità.

Fino al 2025 corsi di sostegno erogati da INDIRE per precari e specializzati esteri in attesa di riconoscimento

L’articolo 7 comma 1, stabilisce che l’iscrizione ai percorsi INDIRE è aperta a chi possiede un titolo di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero, in attesa di riconoscimento, purché la formazione sia stata acquisita prevalentemente nell’Unione Europea e vi sia un procedimento di riconoscimento pendente o un contenzioso in corso. In tal caso, è necessario rinunciare a ogni istanza di riconoscimento.

Il superamento di tali percorsi, la cui offerta formativa è descritta nel comma 1, consente di ottenere un solo titolo di specializzazione per le attività di sostegno, relativo al grado di istruzione scelto, come stabilito nel comma 2.

Considerando le 11.255 richieste di riconoscimento per il sostegno pendenti presso il Ministero, e sottraendo le 50 istanze respinte, la platea dei destinatari dei percorsi INDIRE dovrebbe essere proporzionata a queste cifre.

Infine, il comma 3 prevede che i criteri di ammissibilità dei titoli e le modalità di svolgimento dei percorsi INDIRE siano definiti con decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, di concerto con il Ministro dell’Università e della Ricerca.

Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, i Ministri dell’Istruzione e del Merito e dell’Università e della Ricerca emaneranno un decreto congiunto che definirà:

  • Criteri di ammissibilità dei titoli: Saranno stabiliti i requisiti di qualità e i contenuti formativi dei percorsi, differenziati per grado di istruzione e tipologia di titolo.
  • Modalità di attivazione: Saranno definite le procedure per l’avvio dei percorsi formativi.
  • Costi massimi: Saranno fissati i tetti di spesa per i percorsi.
  • Modalità e termini di presentazione delle domande: Saranno stabilite le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di partecipazione.
  • Esame finale e commissione esaminatrice: Saranno definite le modalità di svolgimento dell’esame finale e la composizione della commissione, che includerà un rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale scelto tra i dirigenti tecnici, scolastici o amministrativi.

Continuità didattica su sostegno: conferma dei docenti a tempo determinato su richiesta delle famiglie

L’articolo 8, comma 1, modifica il decreto legislativo n. 66/2017 per garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posti di sostegno.

Prevede che, nell’assegnazione delle supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche, i docenti che hanno prestato servizio su posto di sostegno l’anno precedente possano essere confermati con precedenza assoluta sullo stesso posto, se rientrano nel numero dei nominandi.

La conferma, su base volontaria e richiesta della famiglia, avviene previa valutazione dell’interesse del discente da parte del dirigente scolastico. Priorità viene data ai docenti con titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili, ma anche i docenti senza titolo, inseriti nella seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze per posti di sostegno, o individuati dagli elenchi dei non specializzati delle Graduatorie ad esaurimento o delle Graduatorie provinciali per le supplenze, possono essere confermati alle stesse condizioni.

La norma, riferita solo ai docenti a tempo determinato, non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica, poiché la continuità didattica è garantita nell’ambito delle risorse già autorizzate.

Ecco il decreto in Gazzetta Ufficiale

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