Docenti senza SPID: caos province e disservizi AgID. Il CNDDU chiede l’intervento del Ministero

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) ha lanciato un allarme riguardo alla revoca dello SPID per numerosi insegnanti residenti in città recentemente diventate nuove province.
Il problema sembra derivare da una discrepanza tra i dati registrati nel sistema SPID e quelli presenti nelle banche dati nazionali dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).
In un periodo già carico di impegni per il mondo scolastico, come gli Esami di Stato e le assegnazioni provvisorie, questa situazione aggiunge un ulteriore ostacolo per i docenti, costretti a pagare nuovamente 20 euro per riottenere un servizio già pagato in precedenza.
Il CNDDU sottolinea che il problema è noto agli operatori del servizio SPID, ma che questi ultimi non possono intervenire direttamente. Per questo motivo, il coordinamento chiede urgentemente un aggiornamento delle banche dati e un risarcimento per i docenti colpiti, o in alternativa, la riabilitazione dell’identità digitale revocata.
Inoltre, il CNDDU invita il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a prendere seriamente in considerazione la questione e ad agire tempestivamente per risolverla