Docenti robot e Intelligenza artificiale, impossibile? Vi sbagliavate: dal progetto EASEL ai robot negli asili, dall’esperimento Captcha ai tutor virtuali. Cosa succede nel mondo

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Docenti robot, non sarà possibile. Ma forse chi affermava ciò si sbaglia. Infatti, è cresciuta molto l’attenzione verso l’impiego dell’intelligenza artificiale all’interno dei contesti educativi. Diversi Paesi stanno sperimentando modalità di utilizzo di sistemi automatizzati e robotici per supportare l’apprendimento, personalizzare i percorsi formativi e affiancare il lavoro degli insegnanti.

Il progetto europeo EASEL: social robots per l’educazione

In ambito europeo, uno dei progetti più rilevanti è EASEL (Expressive Agents for Symbiotic Education and Learning), finanziato nell’ambito del programma FP7-ICT. L’obiettivo principale è stato quello di sviluppare robot sociali capaci di interagire con gli studenti in modo empatico e collaborativo.
Questi dispositivi sono stati progettati per riconoscere emozioni, adattare i comportamenti in base alle risposte degli studenti e favorire una relazione educativa efficace. E chi pensava che l’empatia fosse di esclusivo dominio degli umani, forse si sbagliava. Infatti, le sperimentazioni condotte hanno mostrato come i robot possano incrementare il coinvolgimento degli alunni, in particolare nei contesti di educazione inclusiva.

Corea del Sud: l’impiego dei robot negli asili

In Corea del Sud, il governo ha avviato una sperimentazione che prevede l’introduzione di robot negli asili nido e nelle scuole materne.
I robot, come iRobiQ e Genibo, sono stati utilizzati per insegnare nozioni di base come l’alfabeto e i numeri, ma anche per promuovere competenze relazionali e linguistiche.
Il Ministero dell’Istruzione sudcoreano ha, però, tenuto a precisare: “Questi strumenti non sostituiranno mai gli educatori umani, ma potranno essere validi assistenti nei processi di apprendimento.”

L’esperienza di Captcha

Un altro esperimento significativo è quello del robot Captcha, strumento di supporto per attività educative con bambini e ragazzi.
Captcha è stato progettato per interagire attraverso il linguaggio naturale, offrendo stimoli alla conversazione e favorendo l’apprendimento di contenuti disciplinari in forma ludica. Gli insegnanti coinvolti hanno riferito che l’uso di Captcha ha agevolato l’inclusione di studenti con bisogni educativi speciali.

Stati Uniti: AI tutor virtuali

Negli Stati Uniti, diverse università stanno sperimentando l’utilizzo di AI tutor personalizzati, come il sistema Jill Watson del Georgia Institute of Technology, capace di rispondere a domande degli studenti nei forum dei corsi online, migliorando l’efficienza dell’assistenza didattica.

Regno Unito: robot per l’autismo

Nel Regno Unito, alcuni programmi educativi hanno introdotto robot come Kaspar, progettati per supportare i bambini con disturbi dello spettro autistico. Kaspar è impiegato per insegnare abilità sociali e comunicative attraverso giochi strutturati.

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