Docenti precari, la protesta sbarca a Bruxelles: “Basta con i contratti a termine, stanchi di essere considerati lavoratori di serie B”

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Un grido di rabbia e frustrazione si leva dal mondo della scuola italiana. I docenti precari, riuniti sotto le insegne di “Docenti Uniti Italia”, denunciano la precarietà cronica che affligge la categoria e annunciano il loro sostegno alla petizione presentata al Parlamento Europeo dal “Comitato Precari Uniti per la Scuola”.

L’obiettivo è chiaro: ottenere il riconoscimento dei propri diritti e una maggiore stabilità lavorativa, in linea con la normativa comunitaria contro l’abuso dei contratti a termine. “Siamo professionisti con anni di studi, formazione e servizio effettivo nelle scuole, trattati come prodotti con data di scadenza”, tuonano i docenti.

“Stanchi di essere considerati lavoratori di serie B”

La situazione descritta dai docenti precari è drammatica. Costretti a vivere nell’incertezza economica, ogni anno si trovano a dover richiedere il sussidio di disoccupazione (NASpI) in attesa di una nuova chiamata. “È disumano e inaccettabile non poter programmare la propria vita, non poter chiedere un mutuo o un prestito a causa della precarietà”, sottolineano. La mancanza di prospettive a lungo termine e la continua ripetizione di concorsi senza criteri meritocratici esasperano ulteriormente la categoria. “Siamo stanchi di essere considerati lavoratori di serie B”, è il messaggio che lanciano.

“Vogliamo dignità e rispetto per la nostra professione”

I docenti chiedono a gran voce la pubblicazione delle graduatorie del concorso PNRR 1 e la loro trasformazione in graduatorie a esaurimento, così come previsto per i concorsi ordinari. Inoltre, rilanciano la proposta del doppio canale di reclutamento per i precari storici, soluzione già discussa in sede europea per contrastare il precariato dilagante. “Lotteremo con ogni mezzo per ottenere dignità e rispetto per la nostra professione”, concludono i docenti, determinati a far sentire la propria voce fino a quando non saranno ascoltati.

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