Docenti precari in piazza: “non vogliamo questo decreto sotto l’albero”

WhatsApp
Telegram

inviato da Anita Pelaggi –  Mentre in Francia si proclama lo sciopero generale e scendono in piazza 800.000 persone, in Italia, cresce l’amarezza e la delusione da parte dei docenti precari della scuola, che protestano.

Costoro vedono ancora una volta sempre più lontana la possibilità di una REALE stabilizzazione.

L’attuale decreto già votato favorevolmente alla Camera, porta i docenti a mobilitarsi sempre più numerosi.

Venerdi 6 dicembre, parallelamente all’appuntamento natalizio dell’accensione dell’Albero di Natale in piazza Duomo, i docenti con manifesti e candele sono scesi in piazza a comunicare il malcontento e la disapprovazione per questo provvedimento in corso.

“24000 NON BASTANO” urlano, effettivamente il decreto così detto “salva-precari” lascerà probabilmente in strada migliaia di docenti che da anni svolgono servizio nelle scuole pubbliche italiane, alcuni vantano 10 anni di precariato ed un’età media di 35-40 anni.

Troppi anni di lavoro al servizio dello Stato e il loro futuro si giocherà a breve con un test a crocette selettivo e una manciata di posti messi a bando.

Non sono stati mai pubblicati dati certi, ma si parla di circa 160000 unità di precari nella scuola.

Nella sola Regione Lombardia addirittura i numeri si aggirano intorno ai 23000 posti a disposizione per l’anno scolastico in corso.

I conti non tornano per nessuno, per i docenti di materia e per quelli di sostegno che ancora una volta vengono esclusi da un possibile concorso straordinario su sostegno nonostante gli anni trascorsi affianco alle disabilità.

Alcuni di loro affermano: “Il Governo non vuole specializzare i docenti di sostegno precari, lavoriamo da anni su sostegno e il Governo non valorizza il nostro lavoro sul campo, ci nega il concorso straordinario specifico e il TFA V ciclo, dovremmo essere la priorità e stiamo finendo in coda”.
e soluzioni ci sono e sono state comunicate da alcune sigle sindacali e dallo stesso giovane  -Coordinamento dei precari autoconvocati- movimento nato a Milano e diffuso in tutt’Italia.

“La soluzione è una graduatoria provinciale ad esaurimento per titoli di servizio, la priorità deve essere data a chi lavora da anni nelle scuole! Quale umiliazione pensare di essere valutati da test nozionistici a risposta multipla, metodo considerato obsoleto, costoso e non meritocratico. La scuola è vita, il servizio svolto negli anni non può essere comprato o dimostrato in un quiz”.

E’ necessario che le forze politiche in campo dimostrino e ammettano il fallimento delle soluzioni proposte e si avvicinino ai docenti della scuola.

Questa è considerata una beffa allo stato attuale, pochi posti, test inammissibili per una valutazione, rischio per i docenti con più esperienza di essere letteralmente buttati fuori dalla scuola, mancanza di un progetto reale di stabilizzazione continuativo anche per le future generazioni.

I docenti che prestano servizio da oltre 36 mesi sono abilitati sul campo, lo dice l’Europa, chiediamo ancora una volta al Governo di rivedere i propri passi.

I docenti si stanno mobilitando e sarà un anno di fuoco a prescindere che questo decreto passi o meno.

Il diritto al lavoro deve essere prioritario, il rispetto e la valorizzazione del servizio prestato deve essere garantito A TUTTI. Lo vogliono i docenti in servizio, le famiglie e gli alunni.

WhatsApp
Telegram

“Apprendimento innovativo”, un nuovo ambiente che permette al docente di creare un’aula virtuale a partire da una biblioteca didattica di contenuti immersivi. Cosa significa?