Docenti precari idonei al concorso 2023, in piazza: “Superano concorsi e accumulato anni di esperienza, restano precari. Stabilizzarli”

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Lo scorso 3 gennaio a Roma si è tenuta una manifestazione promossa da organizzazione di docenti precari di sostegno e docenti idonei al concorso PNRR1. La manifestazione ha visto la partecipazione di migliaia di insegnanti giunti da ogni parte d’Italia. L’iniziativa è stata sostenuta dai sindacati Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Gilda e ha suscitato l’interesse di numerose personalità istituzionali legate al mondo dell’istruzione.

Tra gli argomenti oggetto di contestazione, la questione legata ai docenti che hanno partecipato al concorso a cattedra PNRR1 e che pur essendo risultati idonei non hanno ottenuto una cattedra e saranno costretti a ripetere le prove concorsuali basate sugli stessi argomenti e con le stesse modalità.

Apertura di un tavolo con il Ministero

La Flc Cgil richiede l’apertura di un tavolo di confronto sul tema dei concorsi e del reclutamento degli idonei. Secondo le sindacaliste Manuela Calza e Manuela Pascarella, è necessario pubblicare elenchi non graduati relativi al concorso 2023 e discutere le percentuali di assunzione in modo da tutelare anche gli idonei dei concorsi 2020.

Il paradosso dei docenti precari nonostante i concorsi vinti

Roberto Garofani, sindacalista della UIL Scuola Rua, denuncia la situazione di molti docenti che, pur avendo superato più concorsi e accumulato anni di esperienza, restano precari. Secondo il sindacalista, questi insegnanti chiedono esclusivamente la stabilizzazione. La UIL Scuola Rua definisce come un “paradosso italiano” la presenza di 230.000 docenti precari, chiedendo di trasformare l’organico di fatto in organico di diritto.

La stabilizzazione e il costo previsto

Nel complesso, Garofani stima che la stabilizzazione dei precari costerebbe circa 180 milioni di euro, una cifra che, secondo lui, dovrebbe essere facilmente reperibile, vista l’importanza strategica della scuola.

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