Docenti precari da stabilizzare, Bianchi ancora bloccato dallo scontro M5S-Lega. Ma adesso il Ministro deve decidere

Negli ultimi giorni il Ministro Patrizio Bianchi è tornato a parlare del precariato da risolvere in vista del prossimo anno scolastico. Il reclutamento dei docenti resta ancora in una stasi perenne. Una guerra politica dove le posizioni in campo sono state bene mostrate ma che a partire da queste non si riesce ad arrivare a quella sintesi che il Ministro dell’Istruzione qualche settimana fa aveva chiesto al Parlamento. Ecco perchè adesso, la sintesi, dovrà farla da solo Bianchi. Non c’è più tempo.
Nessuna sanatoria. Ma quale strada allora?
Il punto di partenza del Ministro dell’istruzione è quello dell’audizione dello scorso 4 maggio: “Abbiamo il tema del transitorio: come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità: su quasi 500 mila posti comuni, abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse: la cosa sbagliata e trattarli tutti allo stesso modo, sono persone con esperienze, titoli e esperienze diverse. Stiamo ragionando col Mef per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua”.
Ma prima di questo Bianchi ripete perentoriamente: “Io non intendo fare sanatorie. Il problema però esiste e va affrontato. È chiaro che non nasce adesso e non è imputabile a questo governo. Il mio obiettivo è arrivare a un sistema a regime con concorsi annuali”.
Anche i sindacati pressano: “Deve decidere”
Si tratta sicuramente di una presa di posizione ideologica e politica da parte del Ministro ma che ancora non rivela le reali intenzioni. E gli stessi sindacati fanno notare questa poca concretezza di Bianchi.
Nel pomeriggio del 6 maggio si è tenuto l’incontro fra le organizzazioni sindacali confederali e Bianchi per mettere nero su bianco il “Patto per l’istruzione“. E anche in questo caso il reclutamento sembra essere il punto ancora nebuloso.
Una fonte sindacale ad Orizzonte Scuola riferisce che domani si potrebbe avere il testo finale dell’accordo ma è chiaro che, senza aver accolto le integrazioni inviate dalle organizzazioni sindacali, comprese quelle sul reclutamento, il “Patto” non potrà essere soddisfacente. E si continuerà a non avere un orizzonte chiaro.
L’ipotesi sul tavolo. Ma lo scontro M5S-Lega prosegue
C’è comunque un’ipotesi al momento: il governo sta pensando al riconoscimento di titoli, meriti ed esperienze dei docenti precari attualmente in cattedra, tramite un corso concorso con assunzione dei docenti a partire dal 2022-23.
La resistenza ad oltranza del M5S è ben nota: niente sanatorie ma percorsi di valorizzazione del merito. Anche perchè la strada riservata ai precari è stata il concorso straordinario che sta per concludersi. Lo stessa Barbara Floridia, sottosegretaria all’istruzione, ha spiegato nel corso di una video intervista ad Orizzonte Scuola Talk “Noi vogliamo che nelle scuole vadano i migliori ad insegnare. Ma questi possono essere sia docenti giovani senza esperienza che colleghi che lavorano da tempo. Proprio per andare incontro ai precari abbiamo bandito il concorso straordinario. Il 50% di questi entrerà in ruolo a settembre. A settembre però, come ho condiviso col ministro, devono essere assunti anche i docenti presenti nelle graduatorie da tempo. Vanno esaurite tutte le graduatorie. Nel frattempo facciamo partire il concorso ordinario.” Allo stesso tempo, la pentastellata ha aggiunto: “lavoriamo per mettere in cattedra a settembre anche i docenti a tempo determinato. E dopo vediamo quanti precari restano. A quel punto si decide che percorso far partire. E perchè no? Anche un altro concorso straordinario, se è necessario. Ma con i numeri esatti. Oggi non possiamo. La disputa non è adesso”.
Di segno decisamente contrario Mario Pittoni, senatore della Lega: “Il prossimo anno scolastico il concorso ordinario voluto da Azzolina non porterà in cattedra nessuno e in quelli successivi non coprirà neanche i pensionamenti. Inoltre, in piena crisi sanitaria molti concorrenti si ritroveranno nell’impossibilità di partecipare per contagio, quarantena o anche solo per le limitazioni imposte. Infine, aver lanciato il concorso senza indicare quando realmente si farà, sottrae all’assegnazione decine di migliaia di cattedre, mortificando le aspettative di centinaia di migliaia di studenti che da anni chiedono insegnanti che li accompagnino nell’intero ciclo di studi”.
“La vicenda del precariato si trascina ormai da anni e non certo per la responsabilità dei docenti, ma di un sistema di reclutamento che non funziona. Il dovere del governo e delle istituzioni è affrontare e risolvere una volta per tutte un nodo centrale per la scuola, per la dignità dei docenti che da anni vi lavorano e la salvaguardia della continuità per gli studenti”, ha detto il Presidente della Commissione Istruzione e Cultura in Senato Riccardo Nencini.
Con il Pd che sembra affidarsi solo al pensiero di Francesco Verducci, che chiede un percorso per titoli e servizi per i docenti precari, il deputato di Facciamo ECO, Alessandro Fusacchia chiede “una riunione di maggioranza con il Ministro Patrizio Bianchi, per capire cosa davvero si sta cucinando al ministero dell’Istruzione. Affrontare il problema del precariato e della supplentite è fondamentale, ma non può essere fatto con sanatorie per cui a tempo indeterminato ci finiscono tutti senza alcuna valutazione. Se invece la valutazione c’è, magari anche a valle e seguendo la proposta che abbiamo fatto come Facciamo ECO, ma seria, non scimmiottando quello che esiste adesso al termine dell’anno di prova, allora volentieri ragioniamone”.