Docenti precari costretti a firmare la recessione anticipata del contratto nelle scuole delle zone terremotate

Di Lalla
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Confederazione Unitaria di Base (Cub) Modena – Da uno dei comuni più colpiti dal sisma, Finale Emilia, sono arrivate alla Confederazione Unitaria di Base (Cub) di Modena segnalazioni di insegnanti precari a cui è stata richiesta dai dirigenti scolastici la recessione anticipata del contratto di lavoro. E’ il caso del Liceo Morandi di Finale Emilia: agli insegnanti precari assunti con contratto fino al termine delle attività didattiche (9 giugno), in seguito all’ordinanza che ha imposto la chiusura delle scuole nei comuni terremotati, è stato chiesto di firmare un nuovo contratto con scadenza anticipata il 29 maggio.

Confederazione Unitaria di Base (Cub) Modena – Da uno dei comuni più colpiti dal sisma, Finale Emilia, sono arrivate alla Confederazione Unitaria di Base (Cub) di Modena segnalazioni di insegnanti precari a cui è stata richiesta dai dirigenti scolastici la recessione anticipata del contratto di lavoro. E’ il caso del Liceo Morandi di Finale Emilia: agli insegnanti precari assunti con contratto fino al termine delle attività didattiche (9 giugno), in seguito all’ordinanza che ha imposto la chiusura delle scuole nei comuni terremotati, è stato chiesto di firmare un nuovo contratto con scadenza anticipata il 29 maggio.

Si tratta di un atto gravissimo e illegittimo. In caso di chiusura delle scuole suordine di autorità superiori per causa di forza maggiore (come il terremoto) i lavoratori della scuola hanno diritto alla piena retribuzione, senza obbligo né di richiedere ferie né di recuperare le ore non lavorate. Costringere il lavoratore assunto a tempo determinato a firmare un contratto diverso da quello già firmato è un atto illegittimo e illegale.

La Confederazione Unitaria di Base (Cub) di Modena invita tutti i lavoratori della scuola (insegnanti e personale ata) a segnalare gravi casi di questo tipo (all’indirizzo [email protected]). Invitiamo i precari della scuola a rifiutare la recessione anticipata del contratto. Metteremo in atto tutte le azioni necessarie – sindacali, legali e di lotta – per contrastare l’operato di questi presidi-manager che infieriscono su lavoratori già duramente colpiti dagli effetti del sisma.

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