Docenti precari accedono direttamente al concorso. Chi passa deve ottenere i 30 CFU a proprie spese. In seguito l’immissione in ruolo
La riforma del reclutamento, il decreto 36, sta approdando in Aula al Senato proprio in questi minuti. Fra le misure certe in attesa dell’approvazione definitiva c’è il percorso per gli insegnanti precari, che accedono direttamente al concorso.
Il testo che sarà votato in Aula al Senato prevede il percorso per i precari con anni di esperienza.
Per la copertura dei posti di cui ai commi 1 e 2, si legge sul testo, la partecipazione al concorso è in ogni caso consentita a coloro che, fermo restando il possesso del titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso stesso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali, di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre, nei cinque anni precedenti,.
Inoltre, i vincitori del concorso, che non abbiano ancora conseguito l’abilitazione all’insegnamento e abbiano partecipato alla procedura concorsuale, sottoscrivono un contratto annuale di supplenza con l’ufficio scolastico regionale a cui afferisce l’istituzione scolastica scelta e devono acquisire, in ogni caso, 30 CFU/CFA tra quelli che compongono il percorso universitario di formazione iniziale, con oneri, a carico dei partecipanti.
Conseguita l’abilitazione, i docenti sono assunti a tempo indeterminato e sottoposti al periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina la definitiva immissione in ruolo.
E’ prevista, tuttavia, una riserva di posti nei concorsi per docenti, dedicata proprio agli insegnanti precari. Riserva che, dicono fonti parlamentari, dovrà essere confermata. Se così fosse, tale riserva dovrebbe essere del 30%, ma per avere certezza aspettiamo la pubblicazione definitiva del decreto.