Docenti perdenti posto corsi serali e sedi carcerarie: “Danno per società e aumento mobilità”

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Comunicato – Il tema della stesura degli organici rappresenta il momento più delicato non solo per le singole istituzioni scolastiche, per l’Atp, ma soprattutto può determinare per molti docenti e anche per il personale Ata la perdita di titolarità in quella scuola ed essere dichiarato soprannumerario con tutte le conseguenze che si possono determinare.

E’ il caso dei docenti dei corsi serali e dei docenti delle sede carcerarie di Cosenza che si sono visti recapitare in queste ore la lettera in cui vengono dichiarati perdenti posto. Il numero è abbastanza importante , si parla di circa 150 docenti che saranno costretti a fare domanda di trasferimento. Ma la cosa che più preoccupa è che gli alunni delle sedi carcerarie e dei corsi serali non avranno più la possibilità di frequentare tali scuole.

Riteniamo importante che l’esperienza di un luogo di chiusura e di esclusione, qual è il carcere, si trasformi invece in luogo di crescita, di confronto e di apertura verso la società. Sarebbe pazzesco non soffermarsi sulla valenza sociale che rivestono le scuole carcerarie della nostra provincia Cosenza, come in ogni altro luogo di detenzione, e ragionare solo sulla base di una qualche convenienza ragionieristica. Così come è di fondamentale importanza il mantenimento dei corsi serali per coloro i quali in età giovanile hanno interrotto gli studi e cercano di ottenere un titolo di studio.

Interrompere tutto ciò rappresenta una forzatura delle normative che in una democrazia del diritto non è sostenibile. Inoltre, la creazione di questo significativo numero di personale in soprannumero, che dovrà essere assorbito nelle scuole della provincia, creerà delle ricadute molto negative sui trasferimenti interprovinciali, sulle immissioni in ruolo, sulla stessa autonomia scolastica per effetto della diminuzione degli stessi corsisti sia del serale che delle sedi carcerarie.

Per queste ragioni, siamo convinti sia urgente attivare tutte le misure affinché ai detenuti e a coloro che frequentano i corsi serali sia assicurato il percorso scolastico già iniziato. Per tutto ciò invitiamo l’ USR e l’ ATP a tenere in debita considerazione gli articoli 27 (sulla funzione rieducativa della pena) e 34 (sul diritto allo studio) della Costituzione, tutte le normative, le direttive, perseguendo una coerente politica del diritto teso a garantire, comunque, attraverso la scuola il luogo in cui il cittadino possa trovare lo spazio che lo orienti , lo accompagni nella esplicitazione dei bisogni formativi a garanzia del diritto alla persona all’apprendimento.

Vanda SALERNO Segretaria Prov.le GILDA
Angelo SICILIANO Segretario Prov.le SNALS
Pino ASSALONE Segretario Prov.le FLC-CGIL

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