Docenti partecipano poco ad attività di sviluppo professionale, chiedono incentivi e più insegnanti di sostegno
red – E’ il quadro delineato dello studio realizzato dall’OCSE-TALIS "Risultati chiave dall’Indagine Internazionale sull’Insegnamento e Apprendimento (TALIS)", relativo all’anno 2013. I docenti, inoltre, si sentono soli, senza alcun aiuto per gli alunni che hanno bisogno: mancano insegnanti di sostegno
red – E’ il quadro delineato dello studio realizzato dall’OCSE-TALIS "Risultati chiave dall’Indagine Internazionale sull’Insegnamento e Apprendimento (TALIS)", relativo all’anno 2013. I docenti, inoltre, si sentono soli, senza alcun aiuto per gli alunni che hanno bisogno: mancano insegnanti di sostegno
La partecipazione alle attività di sviluppo professionale degli insegnanti italiani in TALIS2013 è una delle più basse tra i paesi partecipanti all’indagine (75% Italia, 88% media TALIS), con un calo di 10% punti percentuali rispetto al 2008. Altrettanto bassa la percentuale dei docenti che riportano di aver potuto usufruire di opportunità di sostegno allo sviluppo professionale nel periodo di riferimento. Tra gli ostacoli alla partecipazione, il problema della mancanza di incentivi è avvertito da oltre l’80% dei docenti.
La formazione sulle TIC è diventata una questione di assoluto rilievo per gli insegnanti italiani. E’ ai primi posti nelle attività di sviluppo professionale svolte nei 12 mesi precedenti l’indagine. E’ uno dei bisogni formativi più segnalati dai docenti, sia con riguardo alle competenze per l’uso didattico di queste tecnologie, sia per l’uso delle TIC nel contesto lavorativo.
Per quanto riguarda l’innovazione nella didattica, i docenti italiani, pur utilizzando un’ampia gamma di metodi di valutazione degli studenti, in modo simile ai colleghi dei Paesi TALIS, ricorrono prevalentemente all’interrogazione davanti a tutta la classe come principale modalità di valutazione degli studenti (80% Italia, 49% Paesi TALIS). L’appartenenza attiva a una rete d’insegnanti come opportunità di sviluppo professionale può essere un modo per favorire l’uso di diverse pratiche di insegnamento. Gli insegnanti italiani che hanno partecipato a queste attività di networking sono risultati più propensi a utilizzare le TIC e a far lavorare gli studenti su attività progettuali.
A livello europeo, più di un terzo degli insegnanti (36%, contro 38% in Italia), secondo i presidi e amministratori, lavorano in scuole con staff non abbastanza qualificato e quasi la metà dei docenti segnala una mancanza di insegnanti di sostegno per gli alunni che ne hanno bisogno.
Elemento negativo, secondo lo studio, riguarda la valutazione formale dei docenti: presidi e amministratori scolastici dichiarano infatti che il 70% dei docenti non viene formalmente valutato e il 43% non ha mai ricevuto feedback sul proprio operato neanche nelle scuole dove lavora attualmente. Inoltre, negli ultimi 12 mesi, il 75% degli italiani, contro l’85% media Ue, ha intrapreso un qualche attività di sviluppo professionale e meno della metà ha avuto la possibilità di seguire corsi di iniziazione al lavoro (49%).