Docenti concorso PNRR1 che si abilitano poco dopo assunzione: anno di prova rinviato al 2025/26, interrogazione parlamentare per anticipare i tempi

Tra i docenti assunti tramite i concorsi scuola PNRR1, solo coloro che al momento della nomina possiedono l’abilitazione potranno partecipare all’anno di prova nell’anno scolastico 2024/25. I docenti privi di abilitazione al momento dell’assunzione, dovranno attendere l’anno scolastico successivo per svolgere l’anno di prova e formazione, in quanto la normativa non prevede la trasformazione del contratto nel corso dell’anno scolastico.
A chiarirlo il Ministero stesso con la nota n. 2382 del 26/11/2024, secondo cui i docenti assunti con contratto a tempo determinato che conseguiranno l’abilitazione durante l’anno scolastico non possono partecipare all’anno di prova nello stesso anno scolastico.
Il regolamento concorsuale, infatti, prevede che i candidati vincitori privi dell’abilitazione specifica per la classe di concorso siano inizialmente assunti con un contratto annuale di supplenza. Durante questo periodo, i docenti sono tenuti a completare i CFU/CFA richiesti per conseguire l’abilitazione, secondo la normativa vigente. Una volta ottenuta l’abilitazione, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato, avviando così l’anno di prova in servizio, il cui superamento è necessario per la definitiva immissione in ruolo.
Per questi insegnanti, dunque, il percorso sarà posticipato al 2025/26, una volta che il contratto sarà trasformato in tempo indeterminato, previo conseguimento dell’abilitazione.
Casi limite
Tuttavia, diversi docenti stanno ottenendo l’abilitazione nel corso di quest’anno scolastico o l’hanno ottenuta poco dopo la sottoscrizione del contratto. Ad esempio, abbiamo raccontato la vicenda di una docente, assunta il 7 dicembre 2024, che ha conseguito l’abilitazione il 9 dicembre 2024.
Sebbene le tempistiche siano estremamente ravvicinate, la normativa preclude la possibilità di accedere all’anno di prova nel 2024/25. Questa rigidità ha generato frustrazione tra i docenti interessati, che evidenziano una mancata armonizzazione tra i percorsi di formazione e le procedure di reclutamento.
L’interrogazione parlamentare
A fronte di tali situazioni, è stata sollevata un’interrogazione parlamentare da parte della deputata Rita Dalla Chiesa, del gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente PPE chiedendo se “il Ministro interrogato non ritenga sia il caso di adottare iniziative di carattere normativo volte a prevedere la trasformazione del contratto annuale di supplenza dei soggetti di cui in premessa in contratto a tempo indeterminato a decorrere dalla data di acquisizione dei Cfu/Cfa mancanti.”
.Attualmente, lo ribadiamo, non è prevista la possibilità di trasformare il contratto in tempo indeterminato a partire dalla data di acquisizione dell’abilitazione. Ciò significa che i docenti devono comunque attendere la fine dell’anno di supplenza, con potenziali ritardi nell’avvio del periodo di prova e nella definitiva immissione in ruolo.
Si propone, allora, di introdurre una disposizione che consenta la trasformazione del contratto annuale in contratto a tempo indeterminato a decorrere dal momento in cui i docenti acquisiscono i crediti necessari. Questa modifica normativa avrebbe diversi vantaggi:
- accelerare il processo di stabilizzazione per i docenti già in possesso dell’abilitazione;
- consentire loro di iniziare immediatamente il periodo di prova, evitando inutili ritardi;
- ottimizzare il percorso di assunzione e ridurre il carico amministrativo.